Giovanni Baglioni, perché ha scelto questo titolo per il concerto umbro?
Emisferi è anche un brano dove suono insieme chitarra e pianoforte. Amo molto la tematica della dualità, perché da sempre mi affascinano i contrasti e gli opposti. In realtà questo argomento riaffiora, perché mi ci sono confrontato sin dall'inizio. Basti pensare al titolo del mio primo album, "Anima meccanica”…
Quindi anche il concerto a Todi sarà molteplice?
Decisamente sì! La mia musica cerca di rendere contemporaneamente aspetti diversi come armonia, melodia, ritmo… il tutto stando da solo sul palco.
Questa è una visione che la caratterizza sin dagli esordi?
Sì, se penso che uno dei primi spettacoli si chiamava "Contemporaneo” proprio perché volevo sottolineare il fatto che una persona sola che suona un solo strumento può far emergere tanti diversi elementi.
Crede sia per questo che resta difficile attribuirle delle etichette?
Assolutamente! La cosa che posso dire del mio suonare è l'aspetto tecnico, che però è la cosa meno interessante.
È mai stato nella location dove si esibirà?
No, ma ho visto di cosa si tratta e per questo ho scelto di venire. Sicuramente questo genere musicale è valorizzato da una dimensione più intima. È un concerto fatto di dettagli, quindi un contesto che non distrae permette di apprezzare maggiormente questa proposta. Di sicuro non sarà solamente un concerto per appassionati di chitarra.
Cosa proporrà sul palco?
Ci saranno i brani dell’ultimo album ma anche qualcosa del primo disco. Posso anticipare che suonerò qualcosa di non mio, scritto 40 anni fa ma non sembrerà affatto datato!
Del resto la sua musica è slegata dalle mode…
È vero, non è una cosa di moda ma questo vuol dire che non va fuori moda! Diciamo che sono decisamente estraneo alle dinamiche di questa epoca così veloce, è una musica “slegata dal tempo del nostro tempo” se posso concedermi l’acrobazia lessicale.