Orvieto, gatto avvelenato
muore dopo ore di dolore:

Orvieto, gatto avvelenato muore dopo ore di dolore:
di Monica Riccio
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Martedì 4 Maggio 2021, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 11:42

ORVIETO Romeo non ce l’ha fatta. Troppo dolore, troppa sofferenza per lui; ha lottato come un leone, lui gatto di 7 anni, per quasi una settimana ma ieri si è arreso. E ufficialmente nessuno sa dire ai suoi affranti padroni cosa gli sia successo. Romeo, era un gatto randagio, bianco, bellissimo, buonissimo, che un giorno è arrivato a casa di una famiglia orvietana che abita nel quartiere medievale, nel centro storico di Orvieto. In breve tempo ha conquistato tutti, diventando parte della famiglia. 
Era abituato alla casa ma era anche un girandolone e non era infrequente incontrarlo per le vie della zona di San Giovenale. Adorava uscire di casa, la libertà, il sole, e schiacciare pisolini nel giardino sotto la chiesa. In quelle zone non c’è tanto traffico e quindi è sempre stato libero di uscire e rientrare. Ma all’inizio della scorsa settimana Romeo è tornato ammalato, in pochi giorni si è aggravato, le sue condizioni di salute sono precipitate, fino alla morte di ieri. L’ipotesi più probabile è che Romeo sia stato avvelenato. 
La certezza non c’è, una vera e propria diagnosi in questo senso non c’è. Ma Romeo stava benissimo fino a una settimana fa.

Il fenomeno, perché di fenomeno ormai si tratta, è noto alla sindaca Tardani e alla giunta che nell’agosto 2019 furono destinatari dell’approvazione di una mozione presentata dal consigliere Alessio Tempesta, capogruppo in consiglio comunale di “Progetto Orvieto”, che impegnava appunto l’esecutivo a mettere in atto tutte le azioni possibili. Anche il servizio veterinario della Usl Umbria 2, negli anni è stato varie volte interessato dalle denunce ma nessuno è mai stato colto sul fatto. Le esche, molto spesso, sono miscugli fatti di pasta di salsiccia e metaldeide, un veleno usato come lumachicida che viene rilevato dopo le analisi delle stesse esche da parte dell’Istituto Zooprofilattico regionale. L’ingestione da parte di cani e gatti è pericolosissima, gli effetti si manifestano nel giro di 2-3 ore. Si tratta senza dubbio di gesti disumani e terribili che almeno a Orvieto si sono verificati molte volte, sia a San Giovenale, sia a piazza del Popolo, senza l’individuazione di alcun responsabile. Nel 2019 fu la cagnolina della scrittrice Susanna Tamaro a rimanere vittima di esche avvelenate a Porano, nel novembre dello stesso anno a morire fu un labrador, sempre a San Giovenale.

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