Foligno, l'appello del vescovo Gualtiero Sigismondi ai politici: «Primo pensiero al bene comune»

Monsignor Gualtiero Sigismondi vescovo della Diocesi di Foligno
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 23 Gennaio 2019, 18:18
FOLIGNO - “Se un amministratore pensa ad essere rieletto, farà fatica a pensare al bene comune. Deve dire di si a tutti. Il segreto è stare vicino alla gente potendo così intercettare i problemi, intuendo le soluzioni. Sogno una vita nell’impegno socio politico da parte di chi sa che deve prepararsi a congedarsi”. Sono le parole del vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi che, come sempre, non ha problemi a dire ciò che pensa in relazione ai temi del vivere comune. E lo fa sempre parlando con voce pacata, ma profondamente decisa. L’occasione l’ha offerta la festa del patrono delle comunicazioni sociali, San Francesco di Sales, e il confronto con gli operatori dell’informazione e della comunicazione. Tanti i temi trattati dal pastore della chiesa diocesana di Foligno, e assistente nazionale dell’Azione Cattolica, ma tutti segnati da un punto focale: l’impegno nella libertà. Impegno che va dall’accoglienza, al dialogo, passando per la trasmissione della fede che è testimonianza di vita quotidiana. Insieme al vescovo è intervenuto monsignor Luigi Filippucci, parroco da sempre di frontiera e oggi direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Foligno e presidente della Fondazione San Domenico. “Dobbiamo confrontarci e ragionare – ha sottolineato monsignor Filippucci – sui temi della dignità e della responsabilità non dimenticando che l’accoglienza viene dalla conoscenza. In questo senso di apertura l’evangelizzazione è comunicazione di persone”. “L’accoglienza – ha ribadito il vescovo viene vissuta dalla Diocesi con la Caritas in tutta la delicatezza del tema. Davanti al grido di chi bussa, abbiamo una attenzione estrema. Siamo in prima linea senza timore di essere fuori dal coro”. “L’accoglienza – ricorda Filippucci – la viviamo anche attraverso i 13 oratori diocesani. Accogliamo i figli, tutti, di chi ha difficoltà di lavoro o non ha una occupazione perché l’ha persa o non riesce a trovarla. In queste realtà diamo un sostegno che spiega l’accoglienza, come accoglienza della persona”. Il vescovo s’è poi soffermato sul gennaio particolare che la Diocesi sta vivendo in questo 2019. “Viviamo come dono– spiega sua eccellenza – la presenza del 4 gennaio del vicario del Santo Padre per la Diocesi di Roma in città. Insieme ai frati l’abbiamo fortemente voluta e questo dono s’è reso possibile proprio nel giorno di Santa Angela. Poi c’è stata la visita privata di Papa Francesco, una grande grazia, al monastero delle suore claustrali di Vallegloria. Quello del Santo Padre su Vallegloria è stato uno sguardo, e una benedizione, sulla Diocesi. Cinque anni fa, sempre in gennaio, Angela divenne santa e a Foligno arrivò la Madonna di Raffaello”.
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