Dj Ralf riapre il Cocoricò
per salvare i giovani

Dj Ralf riapre il Cocoricò per salvare i giovani
di Egle Priolo
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Sabato 8 Agosto 2015, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 12:45
PERUGIA - Sui due piatti c'è «l'esercizio di una legittima attività economica e d'impresa che crea lavoro e costituisce attrazione turistica per il territorio» e la «tutela della salute e dell'ordine e sicurezza pubblica».

L'ago è la morte di Lamberto Lucaccioni, stroncato a 16 anni dopo una serata a base di Mdma tra Città di Castello e il Cocoricò di Riccione. E la bilancia del Tar, a cui i gestori della discoteca hanno chiesto di annullare un pesante decreto di chiusura, ha deciso di pendere per il no. Più importante la sicurezza e la salute.Ieri, infatti, la società che gestisce la discoteca Cocoricò aveva depositato il ricorso contro il provvedimento del questore di Rimini Maurizio Improta che impone lo stop al locale per quattro mesi. Nelle quasi 20 pagine di ordinanza, oltre a una serie di episodi che ravvisavano problemi di ordine pubblico negli ultimi due anni, era compresa proprio la morte di Lamberto. E il giudice monocratico del Tar Emilia Romagna ha respinto l'istanza di sospensiva presentata dal Cocoricò «ritenuto che l'afflittività della misura cautelare preventiva con riferimento al principio ordinamentale, anche Comunitario, di proporzionalità meglio potrà essere apprezzata in sede di esame collegiale quando poco più di un quarto del periodo di interdizione dell'attività sarà trascorso». «Rilevato che l'affermazione di una gestione (rinnovatasi da appena 5 mesi) fortemente impegnata in una importante opera di prevenzione e di contrasto del cosiddetto “sballo”, mal si concilia con l'adombrato conflitto di interessi dell'Autorità emanante e con la chiamata in causa dei “genitori”, fermo restando che il grado di coinvolgimento dei suddetti soggetti esula completamente dagli apprezzamenti giuridici da formulare in questa sede processuale», scrive il giudice respingendo l'istanza e fissando la camera di consiglio il 10 settembre.



Fino ad allora, quindi, la discoteca dovrebbe restare chiusa. Dovrebbe perché in realtà, su richiesta della proprietà (diversa dai gestori) i portoni del Cocoricò aprono già martedì. Con un incontro per discutere di lotta alla droga, prevenzione e informazione. A riaprire per una sera il Cocoricò sarà, insieme a Massimo Coccoluto, anche dj Ralf: niente musica, ma solo un momento di confronto su rischi e pericoli delle sostanze stupefacenti. Anche grazie alla testimonianza di Giorgia Benusiglio, oggi 27enne, che racconta i dieci anni di calvario per sei ore di sballo: dopo una serata a base di pasticche si salvò ma, per un'epatite di origine tossicologica, fu necessario un trapianto di fegato. Oggi è diventata testimonial della lotta alla droga soprattutto tra giovanissimi. Come Lamberto.