L'EVENTO
Trentotto capolavori d'arte provenienti dai maggiori musei italiani, una grande mostra, l'omaggio a San Valentino della Fondazione Carit. Palazzo Montani Leoni apre all'evento espositivo che mette al centro il sentimento dell'amore presentando al pubblico la sua ultima acquisizione: la "Venere e Adone" di Tiziano. «Le nostre aspettative sono molto alte dice il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini, prima di tagliare il nastro della mostra "Amarsi. L'amore nell'arte da Tiziano a Banksy" - siamo convinti di bissare il successo di pubblico della mostra su Caravaggio dello scorso anno». Infatti ci si aspetta di incontrare le stesse file che si formarono in corso Tacito per "Dramma e passione".
«Le condizioni, dal tema fino allo spessore dei professionisti coinvolti a cominciare dallo storico Costantino D'Orazio, ci sono tutte», sottolinea Carlini.
«Queste scene così pure e castigate aprono le porte alle figure più sensuali e provocanti concepite da alcuni tra i maggiori maestri del Cinquecento, come Dosso Dossi fa notare D'Orazio - come il dipinto Psiche abbandonata da Amore nato in una Ferrara godereccia e al contempo neoplatonica, e Tintoretto, dalla cui bottega veneziana emerge un'elegante rappresentazione di Venere con le tre Grazie (museo nazionale di Capodimonte, in deposito presso la Camera dei Deputati)». Tra i capolavori assoluti in mostra a Palazzo Montani Leoni, "Il Bacio di Hayez" (lo studio ad acquerello), "Venere, Cupido e Marte di Guercino", "Gli addi" (Ettore e Andromaca) di De Chirico, "Il Dubbio di Balla", "Balloon Girl" di Banksy (altra recente acquisizione della Fondazione Carit). Per Anna Ciccarelli, segretario generale della Fondazione Carit, che si è sempre attivamente dedicata all'arte, alla cultura, alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico del territorio "Amarsi" è la mostra che l'ha appassionata di più anche per la squadra di professionisti che ha messo in campo: «Non avrei mai immaginato - dice Ciccarelli - che pannelli di colore diverso avrebbero avuto una resa così bella. Complimenti agli architetti che li hanno progettati».
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