Scuole aperte, vertice in Regione per decidere

Scuole aperte, vertice in Regione per decidere
di Federico Fabrizi
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Lunedì 19 Ottobre 2020, 08:05

PERUGIA Oggi si decide se stringere ancora un po’ oppure aspettare. Assessori della giunta regionale e tecnici sono convocati per questa mattina, l’intenzione è valutare nel corso della giornata se scrivere un’altra ordinanza o limitarsi a seguire le regole fissate dal governo ieri sera. Da un lato i numeri dei contagi, che continuano a salire a ritmo veloce, dall’altra l’esame degli ultimi provvedimenti: così oggi i vertici di Palazzo Donini contano di decidere.
I FRONTI CALDI
Alle Regioni è concessa la facoltà di un’ulteriore stretta rispetto ai provvedimenti varati da Palazzo Chigi. L’esecutivo di Donatella Tesei guarda alla possibilità di verificare le presenze nei centri commerciali, a misure di sicurezza per le residenze protette e anche ad interventi restrittivi per i luoghi della movida.
LA SCUOLA
I retroscena raccontano di uno scontro duro andato in scena ieri tra i Comuni, le Regioni e il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina a proposito degli orari di ingresso nelle scuole e della didattica a distanza. Alla fine, per alleggerire il peso sul trasporto pubblico - i dati umbri su questo dicono che i bus viaggiano al di sotto dell’80 per cento previsto - il compromesso trovato e introdotto nel nuovo Dpcm è stato di modulare la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’utilizzo di turni pomeridiani e di disporre comunque l’inizio delle lezioni non prima delle 9. Sulla didattica a distanza è previsto comunque che le scuole superiori possano incrementarla - ma rimane complementare a quella in presenza - solo in caso di criticità delle situazioni sanitarie locali, e comunque comunicandolo al ministero dell’Istruzione. Nessuna chiusura della scuola dunque, ma la possibilità di svolgere valutazioni anche caso per caso.
I COMUNI
Sarà necessario anche un confronto tra i sindaci e la Regione. Spetterà ai primi cittadini, infatti, la possibilità di disporre «la chiusura al pubblico, dopo le 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento...».
LA STRATEGIA
Le mosse della Regione riguarderanno nei prossimi giorni anche il livello sanitario. I quattordici nuovi ricoveri della giornata di ieri hanno portato a 129 il numero dei pazienti Covid curati negli ospedali. Abbastanza per convincere il direttore della Sanità regionale Claudio Dario e l’assessore Luca Coletto ad accelerare per la sistemazione dei posti letto di terapia intensiva.
Dopo la cura da cavallo dei mesi scorsi, le strutture umbre hanno la possibilità di arrivare fino a 124 posti e adesso l’indicazione è di muoversi il più velocemente possibile. Il fronte degli ospedali è quello che viene monitorato con estrema attenzione. Con gli ospedali di Todi e Spoleto indicati nelle scelte della Regione come strutture Covid.
A questo scopo, procede pure il piano per la preparazione di un “Covid Hotel”: sarà allestita a Deruta per ospitare i pazienti clinicamente guariti ma ancora contagiosi e le persone in quarantena che però non hanno la possibilità di restare in casa in condizioni di sicurezza.

Le statistiche, infatti, spiegano che molti dei contagi avvengono ancora in ambiente familiare.

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