I consiglieri regionali guadagnano 10mila euro al mese, Squarta e Bori: giusto tagliare

Il consiglio regionale
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Martedì 17 Dicembre 2019, 12:31
PERUGIA - Questa volta finisce che lo fanno per davvero. Forse. Fatto sta che l’idea di dare una bella sforbiciata alle indennità dei consiglieri regionali - oggi oltre i 10mila euro al mese - trova consensi di qua e di là. Bori (Pd) ha depositato una proposta di legge, il presidente del consiglio Squarta spinge per tagliare. Oggi un consigliere regionale porta a casa circa 10mila euro lordi al mese. Il conto fa più o meno così: 6mila euro di indennità di carica, più altre 1.500 di indennità di funzione e altre 3mila abbondanti al capitolo “spese di esercizio di mandato” che per giunta sono pure esentasse. Il dato era stato reso noto nel corso della campagna elettorale da Tommaso Bori (Pd) che aveva promesso in caso di elezione una legge per azzerare le due voci “extra” dallo stipendio: via indennità di funzione e spese di esercizio.
Bori è stato eletto a Palazzo Cesaroni, è il capogruppo del Pd e nei giorni scorsi ha depositato la proposta di legge per eseguire il taglio. L’idea del consigliere dem è parametrare le indennità dei consiglieri regionali a quelle del sindaco di una città grande come l’Umbria. E un’idea del genere potrebbe davvero arrivare a dama. Dalla parte della maggioranza di centrodestra, infatti, c’è chi ragiona in termini simili. Ieri mattina, partecipando alla trasmissione “il Punto” della testata TeleCru del Consiglio regionale, il presidente dell’Assemblea legislativa Marco Squarta ha detto la sua: «Nello scorso mandato ho restituito 50mila euro, ritengo giusta una riduzione delle indennità dei consiglieri regionali, ma con determinati criteri - ha spiegato Squarta - va tenuto conto che un consigliere regionale è eletto con le preferenze e che si tratta di un impegno a tempo pieno: per questo va garantito che tutti possano fare politica, non soltanto “i figli di”. Io trovo adeguata l’idea di una riduzione, magari arrivando all’indennità percepita dal sindaco di una città con un numero di residenti paragonabile a quello dell’Umbria». C’è già una data per misurare le possibilità che il taglio vada effettivamente in porto: il 23 dicembre la governatrice Donatella Tesei esporrà in aula le linee programmatiche del suo mandato e lì la proposta Bori potrebbe essere messa a disposizione dell’Aula. Il principio condiviso da destra a sinistra è lo stesso: uno sforzo per ridurre la distanza tra istituzioni e cittadini.
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