I baci Perugina in Parlamento:
la vertenza diventa un caso nazionale

I baci Perugina in Parlamento: la vertenza diventa un caso nazionale
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Giovedì 12 Febbraio 2015, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 13:17
PERUGIA - Allarme Perugina. La fabbrica "dei baci" (ma non solo dei baci) esporta prodotti in 55 Paesi, circa 300 milioni di pezzi venduti ogni anno, mille dipendenti che fanno i conti con i contratti di solidarietà e la produzione che diminuisce: non oltre 25mila tonnellate.

Un'interrogazione ai Ministri dello Sviluppo

economico e del Lavoro della deputata di Scelta Civica Adriana Galgano sulla «preoccupante situazione economica e produttiva» dello stabilimento Perugina-Nestlè di San Sisto. Per chiedere al Governo di «monitorare con attenzione l'evolversi della vicenda per scongiurare una crisi devastante per il territorio perugino e l'intera Umbria». La Galgano chiede di aprire «un tavolo di confronto a livello nazionale» con sindacati, proprietà e istituzioni locali: «per individuare un piano industriale che salvaguardi l'occupazione e potenzi il sito di San Sisto».



E gli operai della Perugina hanno incontrato anche i rappresentanti del Movimento 5 Stelle: «Gli operai con cui abbiamo parlato sono preoccupati del consistente calo di volumi - racconta l'europarlamentare Laura Agea - per sopravvivere lo stabilimento ha bisogno di almeno 30 mila tonnellate l'anno. Invece, stanno calando inesorabilmente: 27 mila tonnellate nel 2013, 25 mila tonnellate nel 2014 e per il 2015 le previsioni sono ancora

più nere. ll fantasma degli esuberi aleggia sullo stabilimento perugino: sarebbero 210, di cui 180 stagionali e 30 strutturali».
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