Terni. Ast, ancora promesse ma l'accordo non arriva: senza chiarimenti l'incontro in Regione

Terni. Ast, ancora promesse ma l'accordo non arriva: senza chiarimenti l'incontro in Regione
di Claudia Sensi
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 12:31

IL CASO

Ancora tavoli, ancora promesse, nessuna certezza. Le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl ed Rsu hanno incontrato, su loro richiesta, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e il sindaco di Terni Stefano Bandecchi per fare il punto sull'iter dell'accordo di programma Arvedi-Ast.
«La riunione è stata interlocutoria - scrivono i sindacati - e non ha sciolto né i tempi né i contenuti di un accordo di programma che ormai tarda da oltre un anno. Tuttavia come segreterie abbiamo chiesto la ripresa del tavolo al Mimit previsto per i primi di luglio e non più convocato. Su questo sia la presidente che il sindaco si sono resi disponibile ad attivarsi immediatamente per raggiungere tale obiettivo». La presidente Tesei ha ripercorso le tappe «che hanno condotto all'acquisto dell'azienda da parte di Arvedi, al nuovo piano industriale da circa un miliardo di euro che è finanziato per una parte preponderante da Arvedi e per una quota minoritaria da fondi pubblici tramite l'accordo di programma, per l'utilizzo dei quali si sta attendendo il parere favorevole della Commissione Europea. In riferimento al tema del costo della energia per Ast la presidente ha confermato di proseguire le interlocuzioni e gli approfondimenti con Enel e Governo, convinta che il tema sia strategico per la competitività dell'azienda sul mercato». Alle parole della presidente Tesei fa eco il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso. A margine dell'inaugurazione del nuovo laminatoio della Duferco a San Zeno Naviglio (Brescia) ha detto «stiamo completando quello che serve per un accordo di programma di Terni. Quindi avremo sicuramente un polo molto importante a Terni. L'Italia si è rimessa in moto, ben consapevole che la siderurgia è la base del nostro sistema industriale, ben consapevole che la siderurgia italiana è più avanti delle altre nella strada della sostenibilità ambientale».

Ma dopo un anno e mezzo non c'è ancora una data per capire che fine farà Ast. Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl ed Rsu si sono rese disponibili a «partecipare a tutti i tavoli istituzionali che si intenderanno convocare, consapevoli che oggi più che mai abbiamo bisogno di tempi certi e chiarezza sugli impegni che si devono assumere il Governo, le istituzioni locali e l'azienda per garantire un futuro alle produzioni strategiche e di eccellenza, ai livelli occupazionali e salariali dei diretti e dell'indotto e delle ricadute sull'intero territorio a partire della sostenibilità ambientale». Infine un'esportazione. «Chiamiamo tutti i soggetti in campo alla massima responsabilità, come organizzazioni sindacali faremo la nostra parte al fine di dare una prospettiva di sviluppo sia al sito che al territorio».
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