Alessio Foconi e il pass per le Olimpiadi: «Tanto stress ma ho vinto con la testa»

Alessio Foconi e il pass per le Olimpiadi: «Tanto stress ma ho vinto con la testa»
di Lorenzo Pulcioni
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Martedì 16 Gennaio 2024, 08:23

SCHERMA

TERNI «Dubbi e insicurezze ci sono sempre, l'importante è accettarli. Ma non ho mai avuto paura che il treno fosse ormai passato». E' un treno speciale, con impressi cinque cerchi olimpici, quello che Alessio Foconi ha afferrato nella sua' Parigi alla prova di Coppa del Mondo di fioretto maschile. Treno che la prossima estate lo riporterà nella capitale francese per le Olimpiadi 2024 dopo la qualificazione ottenuta dal quartetto azzurro nonostante le sconfitte in semifinale con gli Stati Uniti (45-44) e contro la Francia (45-32) nella finale per il bronzo. Sulle pedane del Pierre de Coubertain il talento di Alessio Foconi è tornato a brillare, protagonista nella gara a squadre dopo che in Giappone aveva visto i compagni a bordo pedana per scelta del ct Cerioni e con lo splendido argento nel torneo individuale. «Per me era sicuramente una gara con una pressione particolare, la prima dell'anno - racconta Foconi - e le ultime due non erano andate come volevo nonostante il lavoro che stavo facendo. Lo spirito e l'approccio sono stati quelli giusti. Mi sono concentrato solo su me stesso ed era esattamente quello che volevo fare. Sono riuscito a sfruttare le mie qualità fisiche, tecniche e tattiche. Ma stavo cercando di rimettere a posto soprattutto l'aspetto mentale. E' vero che siamo sotto pressione, ma nella pressione ci dobbiamo sguazzare. In fondo, più si va avanti con l'età e più si vince con la testa».

Dopo la delusione di Tokyo 2021, il cambio di guida tecnica con l'arrivo di Cerioni, le turnazioni in squadra, qualche risultato sotto le aspettative, la ricetta di Foconi è stata semplice: «Mi sono preso il mio tempo, cosa che qualche anno fa non avrei fatto.

Sono tornato alle origini per ritrovare vecchie sensazioni» aggiunge Alessio con riferimento al bagno nel fiume fatto a Capodanno dal sapore quasi rituale. «L'esclusione dal torneo a squadre in Giappone rientra nella necessità di essere performanti anche in situazioni scomode. La turnazione va accettata, se vogliamo vincere le Olimpiadi dobbiamo sapere che sarà una gara con tensione tripla. Le paure vanno gestite ed il lavoro che fa il ct è proprio quello di metterci sotto torchio a livello emotivo per vedere come reagiamo. E' faticoso, ma è quello che ci vuole. Momenti di scoramento ci sono stati - ammette il campione ternano - a 34 anni fare chiarezza e parlare con onestà a se stessi è necessario. Il problema è quando non accetti dubbi e insicurezze perchè è lì che il loro peso si triplica». Insomma Foconi è tornato a brillare e adesso lo aspetta Torino, prossima tappa di Coppa del Mondo a febbraio, dove nel 2016 colse la prima vittoria importante a livello internazionale.

«Alessio è stato capace di tirare come sa fare, libero e focalizzato su se stesso - spiega il maestro Filippo Romagnoli, fondamentale presenza a bordo pedana a Parigi ma anche e soprattutto nel ritiro collegiale di Jesi prima della partenza per Parigi - atleticamente e tecnicamente Alessio è uno dei migliori atleti italiani, le turnazioni non sono bocciature ma uno stimolo a dare tutto e lui lo sa».
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