Maurizio Costanzo punge Giletti: «È andato a rompere le balle al Cremlino. Il malore? Una cosa psicologica»

«Poteva restare in uno studio di Roma oppure andare a fare l'inviato con scritto Press e a combattere in Ucraina. Quelli lì chi li ha invitati? Li avrà invitati Giletti e la sua redazione, qualcuno li ha chiamati»

Maurizio Costanzo punge Giletti: «È andato a rompere le balle al Cremlino, stesse a Roma in uno studio. Il malore? Una cosa psicologica»
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Venerdì 10 Giugno 2022, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 11:59

Maurizio Costanzo "punge" Giletti. Dopo il clamore per l'intervista in onda a Non è L'Arena direttamente da Mosca, il giornalista durante la puntata del programma radiofonico che ogni giorno conduce insieme a Carlotta Quadri su R101- dal titolo «Facciamo finta che» - ha commentato così la vicenda. All'analisi di Raffaele Morelli («perché un bravo giornalista per cercare l'audience deve entrare in rapporto con gente così banale, così distruttiva che lo insulta anche?»), Costanzo ha ribattuto: «Perché va a rompere le balle al Cremlino. Stesse in uno studio di Roma oppure vai a fare l'inviato con scritto Press e combatti in Ucraina. Quelli lì chi li ha invitati? Li avrà invitati Giletti e la sua redazione, qualcuno li ha chiamati». A proposito del malore di Giletti, Morelli ha sottolineato: «Io vedo il suo malessere come una ferita che lui ha sentito, ha sentito di essere nel posto sbagliato. Credo che abbia sentito una ferita perché ha visto veramente come è stato trattato». E Costanzo: «Una cosa psicologica, la penso anche io così».

La puntata delle polemiche

La presenza di esponenti governativi e giornalisti russi nel talk show ha provocato una valanga di polemiche dall'inizio della guerra in Ucraina, spingendo il Copasir ad avviare un'indagine conoscitiva. L'accusa di dare troppo spazio alle tesi russe è piovuta ora anche sul capo di Massimo Giletti che ha condotto Non è l'arena dalla Piazza Rossa di Mosca e ha intervistato personaggi vicini al presidente della Federazione russa. 

Una puntata costellata di polemiche nel corso della quale il conduttore ha avuto anche un mancamento che lo ha costretto a lasciare la postazione esterna con vista Cremlino e a rifugiarsi su una sedia all'interno.

Nulla di grave a quanto pare, tanto che il giornalista ha potuto proseguire la trasmissione. Dopo le due serate condotte da Odessa, la nuova puntata in trasferta ha provocato critiche sin dal giorno dell'annuncio. 

L'attacco di Sallusti

L'accusa di diffondere la propaganda del Cremlino, oltre che di opportunismo, ha inondato i social dove numerosi utenti, compresi esponenti politici, hanno preso pesantemente di mira il conduttore. Non tutti però. «Un affettuoso abbraccio a Massimo Giletti, giornalista e uomo libero», ha scritto ad esempio Matteo Salvini. A provocare indignazione, in particolare, l'intervista a Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che ha strenuamente difeso la posizione del Cremlino, attaccando l'Europa e i giornalisti italiani che si sarebbero a suo dire disinteressati del conflitto in Donbass negli ultimi otto anni. L'esponente russa ha anche accusato Giletti di fare ragionamenti infantili, di fronte al tentativo di quest'ultimo di perorare la causa del negoziato. Parole che hanno fatto infuriare Alessandro Sallusti, che ha deciso di abbandonare la trasmissione. «Pensavo fossi andato a Mosca per parlare al popolo russo - ha detto il direttore di Libero, rivolgendosi a Giletti -. Mi trovo davanti ad un asservimento totale di fronte alla peggiore propaganda che ci possa essere. Il Cremlino è un palazzo di m..., lì il comunismo ha fatto i più grossi crimini». 

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