Barbara Palombelli, ragazza ribelle a Sanremo: «Studiate fino alle lacrime, lavorate fino all'indipendenza»

Barbara Palombelli
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Sabato 6 Marzo 2021, 00:26 - Ultimo aggiornamento: 01:40

«Una serata speciale che voglio dedicare a tutte le donne italiane che hanno il compito fondamentale di tenere il paese. Le donne italiane, voglio raccontare chi sono» con queste parole Barbara Palombelli dà inizio al suo emozionante momento di riflessione sul palco della quarta puntata del festival di Sanremo 2021. «Mio padre ascoltava Sanremo e ascoltavamo insieme Gigliola Cinquetti perchè lui voleva per me una vita come la sua. Io, invece, ragazzina ribelle, volevo uscire e guidavo la moto senza patente, a 13 anni mi sono sfracellata, noi ragazzi cercavamo emozioni»

 

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«L'unica libertà allora - continua la giornalista - era andare a lavorare, a 15 anni ho iniziato e non ho ancora smesso, ho fatto di tutto, segretaria e commessa per tanti anni» «Io volevo fare l'amore, erano gli anni 70 e bisognava lottare per i diritti, voi li avete trovati già fatti, noi li abbiamo dovuti costruire scendendo in piazza»

«Dobbiamo ribellarci sempre, non saremo mai perfette, non andremo mai bene a mariti, padri e fratelli». «Non ci dobbiamo arrendere, anche se il prezzo è molto alto. Studiate fino alle lacrime, lavorate fino all'indipendenza». «Le donne devono contribuire alla grande rinascita del nostro paese, ragazze non dovete fermarvi, correte senza farmi togliere il fiato, la dignità, fate rumore» conclude la Palombelli sulle note del successo del Sanremo 2020 del vincitore Diodato.

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