Djokovic ha anche perso qualche partita importante, che ha fatto venire brutti pensieri al vincitore degli ultimi Australian Open: «Nel 2010 ho perso con Melzer ai quarti del Roland Garros, ho pianto dopo questo ko - ha detto -. Era un momento negativo, volevo lasciare il tennis perché vedevo tutto nero - racconta Nole -. È stata una trasformazione, perché dopo quella sconfitta mi sono liberato. Avevo vinto in Australia nel 2008, ero numero 3 del mondo ma non ero felice. Sapevo che potevo fare di più, ma perdevo le partite più importanti contro Federer e Nadal. Da quel momento mi sono tolto la pressione, ho cominciato a giocare più aggressivo: qui è stata la svolta». Dal serbo è poi arrivata una dichiarazione d'amore all'Italia. In piena emergenza coronavirus Djokovic ha fatto una donazione all'ospedale di Bergamo. «Amo l'Italia.
Ho vissuto per molto tempo in Italia, a Perugia e a Firenze, mi ha sempre attratto la cultura e la lingua - sottolinea - Mi sento un pò italiano e quello che è successo a Bergamo, Milano e in Lombardia ha toccato il mio cuore. Abbiamo amici di Bergamo che mi hanno raccontato della situazione drammatica, non volevo si sapesse della mia donazione, ma l'ho fatto con il cuore».
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