Lazio, ecco Guendouzi: «Sarri perfetto per me. Sono qui per vincere, ma non chiamatemi "Bad Boy"»

Le prime dichiarazioni del centrocampista da giocatore biancoceleste

Lazio, ecco Guendouzi: «Sarri perfetto per me. Sono qui per vincere, ma non chiamatemi "Bad Boy"»
di Valerio Marcangeli
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Martedì 12 Settembre 2023, 17:13

Tocca a Matteo Guendouzi chiudere le presentazioni in casa Lazio. Prima della conferenza stampa prevista per domani alle 15 assieme a Sepe e Mandas, il francese ha parlato così ai canali ufficiali del club: «Ciao a tutti, mi chiamo Matteo Guendouzi. Ho 24 anni, sono francese e sono un centrocampista. Sono appena arrivato alla Lazio, sono qui da poco meno di due settimane. L’ho scelta innanzitutto perché è un grandissimo club sia a livello italiano che a livello europeo, e con una grande storia. Ha vinto tanti trofei nel passato e quello che volevo era far parte di una società familiare all’interno del quale poter crescere e migliorare».

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Guendouzi si presenta: «Voglio vincere qui»

L’ex Marsiglia ha già le idee chiare: «Vorrei tanto vincere qualcosa qui. Nei vari incontri avuti col club ho riscontrato un vero interesse nei miei confronti e un progetto. Anche il fatto di avere un allenatore come Sarri mi ha spinto a venire qui.

Perché oltre all’aspetto umano, che apprezzo moltissimo, condivido la stessa filosofia calcistica e idee di gioco. Per me è importante avere un bravissimo allenatore in quanto mi aiuterà a crescere. Ho una grandissima voglia di scoprire lo stadio e fantastici tifosi che ci sono stati fin dal mio arrivo».

«Subito a mio agio, ma c’è ancora molto da imparare»

Sull’ambientamento: «È vero che mi sono sentito subito a mio agio perché sono stato accolto benissimo dallo staff, l’allenatore, le persone che lavorano qui e i miei compagni. Tutti mi spiegano bene cosa fare: come difendere, come attaccare, cosa il mister si aspetta da me. Quindi, nonostante ho fatto pochissimi allenamenti, è come se avessi già fatto diverse stagioni e questo sta succedendo anche grazie alla bellissima accoglienza che ho ricevuto. Sono una persona spontanea che ama capire gli altri, porsi delle domande ed è per questo che da qualche settimana già ho imparato alcune cose, ma c’è molto ancora da imparare e migliorare».

 

«Sarri mi farà crescere come uomo e calciatore. Questa squadra è fatta per vincere»

Poi sull’esultanza a Napoli: «L’avevo già fatta in passato. Quando si è in uno stadio con una bella atmosfera e si segna è come se si rompesse il ghiaccio. Ma nulla di che, è sempre un’esultanza». Sui nuovi compagni: «Ne conoscevo già molti perché c’eravamo incontrati due volte in Europa League col Marsiglia. Ci sono tanti bravissimi giocatori e non potrei citarli tutti, poi per quanto riguarda la sfida col Napoli sia Luis Alberto che Felipe Anderson hanno fatto una grandissima partita. Qui c’è veramente una bella squadra e potrò imparare tanto stando al loro fianco. La Lazio è un grande club che quest’anno giocherà la Champions League, la più grande competizione a livello europeo. Questa squadra è fatta per vincere e andare molto lontano. So che sul campo dimostrerò le mie qualità e mi sentirò a mio agio, e il mister mi potrà far crescere come uomo oltre che come calciatore. Per questo sono qui».

In Inghilterra “Bad Boy”, alla Lazio per ora lo chiamano “Guendou”

Il centrocampista ha parlato anche dei soprannomi che gli sono stati attribuiti: «Non so perché in Inghilterra mi hanno soprannominato “Bad Boy” negli ultimi tempi all’Arsenal. Non mi piace molto, perché sono una persona spontanea e onesta perciò quando sono in campo ho sempre voglia di vincere. Poi è vero che a volte posso avere delle reazioni eccessive nei gesti e nei movimenti, ma perché ho sempre questa voglia di essere il migliore e dare tutto per la mia squadra. Questo mi porta a vivere la partita fino in fondo in maniera molto intensa. Quando si vince può esserci una gioia molto positiva, ma quando la gara va così e così o magari ci sono problemi con l’arbitro, allora si può essere tesi e possono esserci delle reazioni. Niente di male. Al contrario, è nell’interesse della squadra voler sempre vincere, vincere e vincere. Non ho un soprannome specifico, ma qui mi chiamano “Guendou”. Nessun problema, va benissimo così».

Su Immobile: «È una leggenda del club»

Infine su capitan Immobile: «Ci sono tantissimi giocatori che sono passati qui e hanno fatto una bellissima carriera, ma guardando il passato e il presente della Lazio ho un grande rispetto per Ciro Immobile, per tutti i gol che ha segnato e ciò che ha fatto. Credo sia davvero una leggenda per il club, un giocatore emblematico e il miglior attaccante della storia della Lazio. Penso che tutti i tifosi in generale in Italia e in Europa abbiano un grande rispetto per lui».

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