Rugby, Sei Nazioni: Parisse e Sarto a mezzo servizio, riecco Geldenhuys

Rugby, Sei Nazioni: Parisse e Sarto a mezzo servizio, riecco Geldenhuys
di Christian Marchetti
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Lunedì 9 Marzo 2015, 16:38 - Ultimo aggiornamento: 17:05
Tutto troppo perfetto. La giornata primaverile che sembra dipinta da Renoir, i giocatori che camminano a un palmo da terra, con larghi sorrisi che non si vedevano da tempo. Serenità e consapevolezza dei propri mezzi nonostante quel «Non eravamo morti di sonno prima, non siamo eroi adesso» che il tecnico degli avanti Giampiero De Carli usa come mantra con i giornalisti.



A rovinare l'idillio è piuttosto l'infermeria: preoccupano le condizioni del capitano Sergio Parisse, che già dopo la Scozia accusava un risentimento al polpaccio destro, un problema definito «piccolo» dallo staff tecnico. A ogni modo, il giocatore è stato tenuto precauzionalmente fermo dal suo club, lo Stade Français, in occasione del match di campionato contro Bordeaux. Mercoledì, l'equipe medica azzurra scioglierà definitivamente i dubbi sul suo impiego in vista del prossimo week end.



Parte così il raduno dell'Italrugby di Jacques Brunel al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” dell'Acqua Acetosa, a Roma. Una settimana di allenamenti prima della sfida di domenica all'Olimpico contro la Francia (calcio d'inizio ore 16, diretta tv Dmax). Quei Bleus sulla graticola delle critiche per via dell'ultima sconfitta casalinga contro il Galles. Tre giornate di Sei Nazioni e tanti detrattori che chiedono la testa del ct Philippe Saint-André.



Oggi, per gli azzurri, mattinata in palestra e allenamento leggero sul campo nel pomeriggio. Una sgambata a cui non hanno preso parte i giocatori impiegati dai club stranieri; da domani si salirà di intensità. Parisse farà allenamento differenziato, ma anche Leonardo Sarto, non ancora al top per via della lesione al polpaccio sinistro che l'ha tenuto fuori dalla vittoriosa trasferta di Edimburgo. Da valutare, ancora, le condizioni di Luca Morisi, fiaccato da un affaticamento muscolare. Pronto a scendere in campo Andrea Masi, reduce da un intervento di chirurgia plastica per chiudere il profondo taglio al polpaccio destro riportato in un match del campionato inglese.

Il gruppo, nel frattempo, sente probabilmente la mancanza dell'uomo spogliatoio Martin Castrogiovanni. «Tutto molto semplice – chiosa De Carli – Con Jacques abbiamo semplicemente deciso di confermare i ventitré visti in Scozia. Nessun altro motivo alla base dell'esclusione».

Dopo l'annuncio dei convocati, Castrogiovanni si è lasciato andare sui social network, citando la poesia “Invictus” di William Erenst Henley tanto cara a Nelson Mandela. Poesia che chiude: “Io sono il padrone del mio destino, io sono il capitano della mia anima”. Un post chiuso con l'in bocca al lupo agli azzurri. «E' amareggiato? – dice De Carli – È amareggiato? Non saprei, certo non può essere contento di non giocare. Lui, comunque, è con noi anche quando non c'è».



Torna invece il gigante Quintin Geldenhuys, che insieme a Joshua Furno e George Biagi assicura qualità al reparto delle seconde linee. «Problemi di abbondanza? Assolutamente no. Finalmente la squadra italiana può disporre di una grande profondità. In mischia non ci troviamo davanti a scelte obbligate. Nei trequarti effettivamente abbiamo dovuto fronteggiare qualche problema, ma gli ostacoli sono stati superati brillantemente e oggi siamo in grado, anche con coraggio, di mettere in campo diversi giovani interessanti».



Nel raduno azzurro, intanto, riecheggiano ancora le frasi di Parisse appena uscito da Murrayfield: «Questo è un successo su cui nessuno puntava. Nemmeno i nostri familiari o lo staff tecnico». De Carli minimizza: «Si è senz'altro sbagliato. Non è vero che lo staff non credeva in quella vittoria, può dimostrarlo la riunione che abbiamo tenuto alla vigilia. E io so benissimo che lui non pensa quella cosa».



Ultima questione quella riguardante l'arbitraggio sulle mischie chiuse. «C'è qualcosa che non ci torna nelle chiamate. Non sempre troviamo uniformità nelle chiamate e dopo le partite veniamo richiamati per via dell'ingaggio. Noi rispondiamo fornendo i nostri report. In Scozia siamo stati perfetti da quel punto di vista, stavolta credo che non arriveranno "rimproveri"».