Inghilterra-Italia, serve una notte da campioni: gioca Scamacca, c'è El Shaarawy

Alle 20,45 la rivincita della finale degli ultimi europei

Inghilterra-Italia, serve una notte da campioni: gioca Scamacca, c'è El Shaarawy
di Alessandro Angeloni, nostro inviato a Londra
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Martedì 17 Ottobre 2023, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 08:50

La qualificazione per Euro 2024 non passa certo da qui. A Wembley è in ballo qualcosa di diverso, di speciale. C'è un rivalità tra inglesi e italiani che non è solo calcistica ma anche sociale (nessuno ha dimenticato quando per loro eravamo i camerieri, ospiti in Inghilterra negli anni 70 e anche oggi). Opposte mentalità e stili di vita. Gli inglesi si vantano di aver inventato il calcio, e venire da queste parti, specie a Wembley, è come entrare nel tempio degli dei, un teatro di sogni. Bellingham è l'uomo del momento, Kane è quel genere di centravanti che l'Italia cerca da tempo, poi si contano gli altri talenti di Foden, Grealish, Maddison. Una nazionale strutturata, contro una, la nostra, in piena costruzione e in piena bagarre extracalcistica. Ci vuole una notte da campioni, o fate voi, da Leoni, che poi sono loro. Spalletti entra col sorriso nel tempio di Wembley, lo tocca, lo tacchetta, vuole essere protagonista qui su quel prato, stasera. Ha bisogno di conferme, sempre, pure lui, seppur dopo una vittoria come quella a Napoli e dopo aver sparso qualche buona dottrina qua e là, da Roma a Milano, fino a Pietroburgo. Il tecnico azzurro, che viene dalla terra del Boccaccio, non può cedere all'emozione di trovarsi davanti agli archi di Wembley. Uomini forti destini forti, dice spesso per motivare e motivarsi. «Siamo qui non per giocare la partita che capita, ma la partita che vogliamo. C'è la volontà di fare un calcio libero, di fluidità e personalità, un calcio moderno». Lucio vuole una Nazionale seria e allegra, che si faccia rispettare, anche se per ottenere rispetto, certi scandali non aiutano («è stato un trauma, ci siamo ritrovati ad avere le autorità quasi dentro lo spogliatoio e ci siamo rimasti un po' male», così il ct).

 

Notte da amare

«Il calcio è fatto di opportunità, e queste sono le situazioni che dobbiamo amare.

Il confronto con la realtà ti dà sempre la dimensione di ciò che sei realmente e non dobbiamo fuggire da questo confronto, altrimenti bisogna cambiare mestiere». Il suo mestiere è quello di allenare bene, il calcio «facile» per lui non c'è, bisogna metterci dentro qualcosa di tuo. E questo si fa con il lavoro, con qualsiasi metodo possibile, «dialoghi, video da fargli vedere, anche fuori dai ritiri»; gli stage si sostituiscono con gli incontri post allenamento, cene con i giocatori. Insomma, se ci saranno i raduni bene, ma Spalletti non è il tipo che si impunta. La squadra si prepara anche da remoto e pure stavolta ha tutto per fare una buona figura. Dopo la vittoria dell'Europeo, di grandi parite l'Italia ne ha vinte poche, solo tre: contro Belgio, Inghilterra e Olanda a cavallo di due diverse Nations League. Tra le brutte cadute ricordiamo quella nella finalissima, sempre qui a Wembley con l'Argentina (0-3 nel giugno 2022) e con la Germania (2-5 un paio di settimane dopo in Nations League).

Questa è la serata dell'esame, l'ennesimo. «Dovremo essere doppiamente bravi, compatti e fare scelte riconoscibili. Se ci allungheremo o non avremo la nostra percentuale di possesso palla, allora sarà sicuramente una gara difficile. Sono curioso anch'io di vedere quale sarà il nostro atteggiamento. Giochiamo contro una squadra ad altissima qualità ma io sono felice, perché sarà una grande partita in un grande stadio. E' nota la loro forza e storia, ma in queste circostanze si sfogano i nostri sogni, siamo felici di poter superare i limiti», le parole dell'allenatore toscano. Spalletti non considera troppo la sfida vinta con Malta, dove lo sforzo è stato minimo. Lui vuole vedere a che punto è l'Italia in un test cosi complicato, nella tana dei Leoni. Ecco i comandamenti: «Giocare con personalità, essere una squadra tosta e non trovare la scusa nella forza dell'avversario. Non bisogna pensare alle partite-comfort successive, lì sono capaci tutti a mettersi in mostra. Dobbiamo assumere gli atteggiamenti che rendono felici le persone che ci guardano. La partita vinta a Wembley nel 2021 rimarrà nella storia della Nazionale. Ora tocca a noi prenderci delle cose indelebili come lo fu quell'abbraccio tra Mancini e Vialli». Indimenticabile.
 

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