La panchina, i like, il rigore procurato: Zaniolo fa tendenza. E la Juve resta alla finestra

Nicolò Zaniolo (22), attaccante della Roma
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 28 Febbraio 2022, 12:04

Lui è sempre in tendenza. Che al giorno d’oggi significa essere sulla bocca di tutti. Destino dei grandi, dei chiacchierati che ambiscono a diventare anche grandi, qualsiasi cosa facciano. Destino di Nicolò Zaniolo, che fa notizia se gioca, la fa quando non gioca, se pubblica foto nella quale “mette la faccia” bucata dal calcio da tre punti di Maggiore. La fa molto di più poi, se la partita la decide, anche se indirettamente, come quella di Spezia, il “suo” Spezia, che gli riserva applausi e poi, per la sconfitta al minuto 99, lacrime. La fa anche se gli scappa un like di troppo per qualche giocatore, guarda caso, della Juventus, per la quale ormai è noto e arcinoto, facesse il tifo da bambino e dalla quale è sempre corteggiato. Da bambino, appunto. Ora è grande e professionista, gioca nella Roma, con la quale non è sposato a vita ma ad oggi solo fino al 2024. Arcinoto anche come il suo contratto sia in continua ebollizione, visto che si discute del rinnovo. Che Nicolò vuole, vorrebbe, a certe condizioni, chiaro, ma per ora non arriva e lui questa cosa la patisce più del previsto. Come succede in ogni trattativa: ci sono le condizioni di una e dell’altra parte. E la Roma fa i conti, aspetta: tutto fermo, se ne parlerà a fine stagione. Il 2024 non è domani, quindi per ora a Mourinho serve lo Zaniolo che decide le partite, alla firma si vedrà, ai soldi pure. La Juve è sempre lì, like fatti o subiti a parte, pronta a prenderlo, perché ad Allegri piace, ma piace anche a Mou, che con lui usa parole dolci e ogni tanto lo manda in panchina, aspettando che passi dallo status di ragazzo a uomo. Zaniolo ha un costo alto, di ingaggio e di cartellino: bisognerà vedere a che prezzo e di quanto la Roma, semmai volesse cederlo, avrà bisogno per ristrutturarsi.

La squadra riprende ad allenarsi domani, ore 11, al momento Nicolò riposa, in attesa di cominciare la settimana di passione, quella che dovrà regalargli una maglia da titolare, contro l’Atalanta, contro la quale all’andata aveva segnato il suo primo gol (di due) in campionato. Sono passati due mesi e mezzo da quel 18 dicembre di Bergamo, c’è stata un’altra rete (a Empoli), qualche chiacchiera di troppo e poco altro. Ecco, è ora di ricominciare a fare sul serio. Come al Picco.

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