GESTIONE RIVEDIBILE
Di sfortuna c’è n’è tanta, ma fino a un certo punto perché gli infortuni sono troppi, e, forse, alcuni gestiti in modo o frettoloso o non idoneo. La corsa, in qualche modo, deve riprendere. Per cosa ancora non è ben chiaro, di sicuro la sconfitta dell’Inter ha ridato un po’ di verve e il vantaggio sulla quinta in classifica non mette in pericolo la Champions League. Il problema non è la voglia, ma recuperare i giocatori forti per il rush finale. E giocare ogni tre giorni a ritmi incessanti rende le cose meno agevoli. A rimetterci più di tutti è il Tucu Correa. L’argentino si trascina da un po’ un problema al polpaccio e al ginocchio, per necessità ha stretto i denti e giocato, ma l’altra sera col Milan è finito al tappeto. Per lui, per stessa ammissione di Inzaghi, si teme una distrazione al legamento. Oggi sono previsti i controlli e se verrà confermata l’ipotesi, di partite ne salterà diverse. Se non è come per Marusic, viste le partite ravvicinate, poco ci manca. Milinkovic preoccupa di meno perché si tratta di una bella botta alla caviglia. C’è un piccolo ematoma, oggi verrà controllato ma il Sergente è pronto a tenere duro e scendere in campo, se necessario anche con un’infiltrazione. Jony, inoltre, ha un fastidio al tallone del piede destro, l’altra sera quasi non riusciva a correre. Acerbi, Lazzari e Radu (non dovrebbe cominciare la gara) hanno leggeri affaticamenti da tenere sotto osservazione, ma anche loro pronti per Lecce. In attacco tornano Caicedo e Immobile, per il resto la formazione resta un rebus con Vavro e Bastos candidati per una maglia. Non è escluso che Patric, uno dei più in palla, possa spostarsi su una delle due fasce. Pronta staffetta Leiva-Cataldi, ma non è escluso che Parolo torni a fare il regista.
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