STRATEGIA OBBLIGATORIA
Un mercato, quello di gennaio, che inevitabilmente resta d’attesa. Non potrebbe essere altrimenti. Nella stretta finale che porterà alla cessione della proprietà da Pallotta a Friedkin, il management giallorosso non può muoversi come vorrebbe. In primis perché le previsioni finanziarie (al netto di un successo nell’Europa League o l’entrata di nuovi sponsor) al 30 giugno non lo permettono. Ma poi, perché toccherà alla nuova proprietà decidere i futuri investimenti. Questo comporta che, tolta la ricerca per il sostituto di Zaniolo, le altre operazioni non potranno che essere minori. L’esempio è Ibanez: il difensore sbarcherà nelle prossime ore nella Capitale in prestito gratuito per 18 mesi più un milione di euro di bonus che scatterà a quota 10 presenze e un ulteriore milione al raggiungimento delle 30. La formula prevede inoltre l’obbligo di riscatto, fissato a 8 milioni. L’ex atalantino firmerà per 4 anni e mezzo a 750 mila euro netti con stipendio a salire. Operazione ammortizzata nel tempo. Paradossalmente per Petrachi il vero mercato inizierà a febbraio, quando il ds avrà più chiaro il margine di manovra della nuova proprietà e soprattutto il budget a disposizione. Anche perché lavoro per l’estate non manca. Oltre a garantire le permanenze di Zaniolo e Pellegrini (con il quale ancora deve iniziare la trattativa per il prolungamento del contratto e l’annullamento della clausola di 30 milioni, esercitabile ogni mese di luglio), la Roma acquisterà due terzini (a destra il titolare), un attaccante esterno con gol nelle gambe (Fonseca amerebbe avere Mertens ma il belga nelle ultime ore ha ricominciato a parlare con il Napoli per il rinnovo) e un giovane centravanti di valore che possa vivere la prima stagione all’ombra di Dzeko per poi sostituirlo.
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