REPARTO INCOMPLETO
La Roma è ancora al 4° posto, ma adesso l’Atalanta è a meno 1. L’attacco, invece, non è da zona Champions: è il 5° della serie A, con 33 reti, le stesse segnate dal Cagliari sesto. Il vantaggio di Fonseca su Gasperini è solo in classifica e tra l’altro minimo: i nerazzurri, con 48 gol, sono i migliori del campionato. E anche la loro differenza reti (+23) è nettamente superiore a quella dei giallorossi (+14). Gli specialisti dell’Atalanta lasciano di sicuro il segno: Muriel 10 gol, Ilicic 9, Gomez e, nonostante il lungo periodo di inattività, Zapata 6. La Roma risponde con Dzeko che, però, è all’11° posto nella graduatoria dei cannonieri stagionali, essendo fermo a quota 7 (è entrato in doppia cifra con i 3 di Europa League). Dietro di lui niente o quasi, perché la cooperativa non è sufficiente per il salto di qualità: Kolarov 5 reti (2 su rigori), è l’altro finalizzatore scelto. L’esterno offensivo più concreto è Zaniolo con 4 gol. Sulla fascia, insomma, incide il centrocampista e non l’attaccante. Kluivert ha almeno segnato 3 reti. Le stesse di Mkhitaryan: mai decisive, però, le sue (fatale il suo spreco davanti a Sirigu per il possibile pari contro il Torino). Perotti è fermo a 2 (entrambe su rigore) e Under al 25 agosto, cioè al 1° gol stagionale giallorosso. Numeri che hanno, dunque, il loro significato. E che si sommano allo scarso raccolto che viene dai centrocampisti: Cristante, Pellegrini e Veretout sono a quota 1. Diawara, invece, è a digiuno da 21 mesi: l’8 aprile del 2018 l’unica rete nelle 92 partite che ha giocato in A, realizzata con la maglia del Napoli contro il Chievo.
BLACK OUT PREOCCUPANTE
Sono 5 su 18 le partite in cui la Roma ha fatto cilecca: l’attacco, insomma, spara a salve ogni 3,6 match. Si è inceppato contro l’Atalanta (0-2), la Sampdoria (0-0), il Parma (2-0), l’Inter (0-0) e il Torino (0-2): presi solo 2 punti, quindi, su 15 a disposizione. Fonseca, pur con 8 punti in più di Di Francesco, non si può permettere altre giornate senza gol. E va aiutato. Cercherà di pensarci in prima persona, affidandosi al suo stile di gioco, sicuramente propositivo: i giallorossi, quando ripartono, sanno comunque andare a dama. Ma anche Petrachi può dare il suo contributo, con il rinforzo di mercato, a questo punto obbligatorio per tenersi stretto il posto in zona Champions. L’allenatore è chiaramente penalizzato, rispetto ai colleghi delle altre big, nel gioco delle coppie, avendo il tandem di centravanti che nell’ultimo anno ha segnato di meno: 18 gol. Il rendimento di Dzeko non è stato, nei 12 mesi, esaltante, ma a pesare è quello di Kalinic che si è bloccato il 16 gennaio del 2019, quando festeggiò, ancora da attaccante dell’Atletico Madrid, in Coppa del Re contro il Girona. Perseverare, aspettandolo ancora, può diventare controproducente.
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