Roma-Dzeko, lavoro e impegno per un futuro con Mou

Roma-Dzeko, lavoro e impegno per un futuro con Mou
di Stefano Carina
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Domenica 11 Luglio 2021, 07:30

Prove di convivenza. Si stimano, si studiano e da tre giorni, hanno iniziato a conoscersi e ad apprezzarsi. Se non ci fossero di mezzo quei (maledetti) 15 milioni lordi e una carta d’identità che vede Dzeko strizzare l’occhio ai 36 anni il prossimo marzo, il binomio Edin-Mourinho sarebbe la base sulla quale costruire la stagione del rilancio. E invece il condizionale, con un mercato appena iniziato, non può essere accantonato anche se i diretti interessati provano a far finta di nulla. José, nello stile chiaro e diretto che lo contraddistingue, ha subito giocato a carte scoperte. Lo ha convocato per il ritiro e davanti al suo staff gli ha ribadito la fiducia. Che poi questa sia inevitabilmente a termine, poco importa. Anche perché Dzeko per andar via ha messo due condizioni: 1) vuole il cartellino gratis; 2) chiede al nuovo club un biennale da 6 milioni. Al momento nessuno dei due requisiti è stato soddisfatto perché i Friedkin, se debbono proprio fare dei regali, li hanno promessi allo Special One e poiché le due società italiane (Juve e Inter) interessate al bosniaco, debbono rispettivamente liberarsi di Cr7 e/o trovare un acquirente disposto a versare 60-70 milioni per Lautaro. Non proprio delle formalità. E allora, visto lo scenario (che prevederebbe poi anche la ricerca di un sostituto), tanto vale la pena tentare.
CAMBIO DI ROTTA 
Che i due ci stiano provando sul serio è confermato dall’impegno profuso dal bosniaco in questo avvio di ritiro e dalla risposta piccata da parte del tecnico ad una innocua domanda sul calciatore, il giorno della presentazione («Non devo dirvi nulla di quello che faccio all’interno del mio club, per qualsiasi cosa parlo prima con lui e con gli altri»). Nei 6 anni a Roma, Dzeko ormai ha imparato a farsi conoscere: se qualcosa non va, mette il broncio e non fa nulla per nasconderlo. Basta dare un’occhiata alle foto o ai filmati dello scorso anno, quando il rapporto con Fonseca era ai minimi termini, già prima della revoca della fascia di capitano.

Oggi l’attaccante ride e scherza con tutti. Non c’è uno scatto a Trigoria che non lo ritragga sorridente. E anche sui social, dove nella passata stagione per molte settimane non ha aveva postato nulla legato alla Roma, ultimamente insieme al suo staff ha cambiato marcia. Prima facendosi immortalare il giorno del vaccino anti-Covid con la maglia di allenamento giallorossa e la scritta: «Pronto per nuove vittorie». Poi condividendo una storia su Instagram nella quale c’era la foto del suo gol indimenticabile al Chelsea con il commento: «I campioni non si toccano». In questi primi giorni di allenamento, negli esercizi di coppia - che Edin svolge con Mancini o El Shaarawy - è sempre il primo a ricevere i complimenti del preparatore Rapetti. Il che equivale ad una serenità di fondo di chi gode della fiducia del suo allenatore. Che poi questo si chiami Mourinho, non fa altro che alimentare la voglia di provarci e permette di dimenticare il fatto che il club abbia dato mandato al suo agente di trovargli una squadra. Una c’è, è il Fenerbahce (che lo aspetterà sino all’ultimo giorno di mercato), ma non ha il fascino giusto. Lo Special One e il bosniaco hanno deciso di vivere alla giornata. Un po’ quello che il tecnico ha chiesto alla squadra: «Pensiamo alla prima partita, una volta conclusa passeremo alla seconda». Per Dzeko vale più o meno lo stesso discorso: finché sarà qui, sarà il centravanti titolare, con buona pace di Borja Mayoral o di una new entry last-minute. Poi l’estate è lunga e le suggestioni sono sempre dietro l’angolo. Ieri la prima: Wanda Icardi è arrivata in treno a Roma. Ufficialmente per questioni personali. In futuro, chissà che non possano estendersi al marito Mauro.

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