dal nostro inviato
MOSCA
Inutile stare a pensare al quel gol di Berezutski. Oramai Strootman, nella notte del suo debutto in Champions, ha perso la palla sul più bello, Astori si è fermato in mezzo all'area e De Sanctis preso la rete del pari senza nemmeno intervenire. La Roma deve dimenticare, per il momento, Mosca. E preparare la sfida dell'Olimpico: appuntamento il 10 dicembre contro il City. Ha ragione Garcia: meglio puntare alla vittoria. Per non correre rischi. E perché, quando bisogna fare troppi calcoli, è facile sbagliare. E' vero che basterebbe anche il pari. Ad esempio: se le due partite dell'ultimo turno finissero entrambe con un pareggio, agli ottavi passerebbero sempre i giallorossi. Che andrebbero avanti pure con la sconfitta del Cska a Monaco. Ma solo con lo 0 a 0. Perché in caso di vittoria del Bayern, la Roma non può pareggiare 1 a 1. Si qualificherebbe il City per la differenza reti (generale: -1 contro -4). Con il 2 a 2 (o più gol), sempre il Manchester, per le reti fatte in trasferta.
PREGI E DIFETTI
La Roma non si sarebbe qualificata con un turno d'anticipo nemmeno se avesse vinto per la quarta volta, su quattro viaggi, a Mosca.
MOSSE AZZARDATE
garcia ci mette del suo. Su 3 sostituzioni, 2 non piacciono. Va bene la prima: Iturbe per Gervinho. L'ivoriano ha deluso, giusto toglierlo. Non si capisce, invece, perché ha poi fatto uscire Nainggolan, il più bravo nella ripresa, per inserire Strootman che ancora non è al top. L'olandese ha commesso la gaffe che ha consentito al Cska di costruire il pari. E anche quel Pjanic per Ljajic prima del recupero, nel gelo, è servita solo ad allungare il match. Fino al gol di Berezutski.
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