Assist, gol e abbracci per Pellegrini: «Noi una famiglia, si risolve tutto»

Assist, gol e abbracci per Pellegrini: «Noi una famiglia, si risolve tutto»
di Gianluca Lengua
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Domenica 24 Gennaio 2021, 07:45

Il gol, la corsa verso la Sud vuota e l’abbraccio di gruppo a cui poi si è unito Fonseca. È il lieto fine di Roma-Spezia, partita decisa da una rete allo scadere di Lorenzo Pellegrini che ha fatto saltare in piedi i pochi presenti all’Olimpico, tra cui Edin Dzeko reduce da una forte discussione (e contusione) con il tecnico portoghese. Tanta gioia anche negli occhi di Ryan Friedkin rimasto in tribuna fino all’ultimo per applaudire il centrocampista. Pellegrini si è dimostrato un vero capitano, non è un caso se il nuovo general manager Tiago Pinto lo ha tolto dal mercato: «Incarna il nostro progetto» o se Francesco Totti lo ha eletto suo “erede”. Ieri Lorenzo ha onorato quella fascia che un tempo era indossata da due simboli che per la Roma hanno lottato dalla prima ora, ha stretto i denti nonostante un fastidio al ginocchio e al flessore e ha dato la sua disponibilità a giocare per tutti i 90 minuti. A prescindere dal gol decisivo, è stato il migliore in campo ed è grazie a lui che la squadra ha trovato la forza di reagire alle difficoltà. Paulo ringrazia, perché potrà preparare la partita contro il Verona di domenica prossima con serenità: «L’abbraccio è stato un momento emozionante che mi è piaciuto molto, se non avessimo vinto sarebbe stata una grande ingiustizia. Abbiamo dimostrato di essere tutti insieme». Le polemiche ormai sono alle spalle e Fonseca preferisce non gettare benzina sul fuoco evitando di rispondere alle domande sul suo rapporto con Dzeko. Analizzando la partita, però, con i tre gol subiti dallo Spezia la Roma arriva a quota 32 reti incassate, troppe considerando che molte di queste sono dovute a errori individuali come quella di Piccoli su doppia svista di Kumbulla (prima sbaglia il rinvio e poi si perde Farias) e di Pau Lopez, o quella di Verde su liscio clamoroso di Smalling: «Secondo me sono errori di squadra, io sono il primo a sbagliare. Non è un problema di organizzazione difensiva. Siamo nel momento in cui noi sbagliamo e gli altri segnano. La Roma è trattata come una squadra ultima in classifica ma non è così». 
NO COMMENT
E sa da una parte Fonseca rispedisce al mittente le domande su Dzeko, dall’altra Pellegrini prova a fare da paciere tra Edin (uno dei suoi più grandi amici nello spogliatoio) e Paulo, l’allenatore per il quale ha comunque stima e rispetto: «Gli screzi si risolveranno, ne sono sicuro.

L’abbraccio non è stato tra me e Fonseca, ma anche con tutti i membri della nostra famiglia, composta da giocatori, medici e ragazzi infortunati». 

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