ROMA Accendete un cero a San Ciro. Ora ha preso una ginocchiata col Toro, ha mal di schiena fortissimo. Solo oggi si saprà se Immobile riuscirà a scendere in campo. Ieri ha lavorato in palestra, vuole esserci a ogni costo, ma Sarri medita ancora se risparmiarlo o meno. È lui però l'amuleto per infrangere il tabù, Ciro vuole fare il Diavolo a quattro, vanta già tre centri a San Siro. L'ultimo spezzò un sortilegio lungo addirittura trent'anni nello stadio rossonero. Ormai 4 anni fa, il 3 novembre 2019, un 1-2 benedetto anche da Correa nel tabellino. Quello stesso giorno però soprattutto il gol numero 100 di Ciro con la Lazio. Ora è a 198, recordman biancoceleste di ogni tempo, a -2 da quota 200. Potrebbe raggiungere un'altra cifra tonda in un sol colpo. Contro il Milan aveva trovato la prima tripletta con l'aquila sul petto, rimane sempre un conto in sospeso. Perché proprio prima di sbarcare nel 2016 a Formello, Immobile era stato sedotto e abbandonato. Non lo ha mai dimenticato e si è sempre vendicato.
INCASTRI
La rivincita stavolta si fa al quadrato.
Se Immobile non darà garanzie, il Taty potrebbe fare il debutto dal 1'. Il condizionale è d'obbligo perché Mau pensa persino a Felipe Anderson falso nueve, decisivo nel trionfo dell'anno scorso contro i rossoneri (4-0) all'Olimpico. In questo caso pure Isaksen tornerebbe in ballo, potrebbe essere ancora la mossa giusta contro Pioli non dare punti di riferimento. Il problema è che Zaccagni è un'altra incognita dell'ultimo minuto: l'esterno veneto ha finalmente scagliato una freccia all'angolino dopo 15 partite di digiuno, ma si trascina dietro un forte affaticamento, è di nuovo in preallarme Pedro. Insomma, a destra o davanti, Felipe è l'unico certo del posto. Con tre servizi al bacio, il brasiliano è salito in cima agli assistman della Serie A, ma è alla ricerca del primo centro. Non ha ancora mai cercato il tiro. È a quota zero, come la casella gol realizzati (8 invece quelli subiti) nella gestione Sarri a San Siro. Ci mancavano solo gli acciacchi, non bastavano i tre ko di seguito e le statistiche a far risuonare l'allarme in attacco.
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