Ma servirà anche uniformità di valutazione (com'era prima d'altronde) tra gli stessi arbitri, visto che alcuni direttori di gara si prendono la responsabilità di intervenire (e dunque correggere, cosa finora accaduta sempre con profitto) mentre altri sembra non vogliano (o possano?) farlo. Così, può capitare che se a San Siro il Var Mazzoleni spinge Gavillucci ad assegnare il rigore che sblocca la partita dell'Inter contro la Spal, a Udine D'Amato si prende da solo la responsabilità di assegnare il rigore alla Fiorentina per l'uscita di Nicolas su Chiesa (fallo che con qualche dubbio viene valutato all'interno dell'area). Stessa cosa all'Olimpico di Roma, con Rocchi che non si avvale del Var per valutare prima l'intervento di Calabria su Immobile (leggera spintarella in area), ne quello di Musacchio su Luis Alberto (incrocio di gambe dopo un tunnel del laziale) e nemmeno quello che ha spinto il toscano a fischiare, giustamente, il rigore (Kessie interviene da dietro su Luis Alberto).
Tornando a Maresca, molti dubbi l'ha suscitata anche la punizione che dà origine al gol friulano. Il genoano Veloso infatti colpisce la palla con la coscia, invece che con la mano. A Bergamo (arbitro Pasqua di Tivoli) è regolare il gol dell'uno a uno dell'Atalanta, segnato da Cornelius che parte dietro i difensori del Sassuolo nell'azione che lo porta a segnare un gran gol. Bene anche Doveri a Cagliari: la rete del successo dei sardi, segnata da Sau, non è viziata da fuorigioco. Ottima la valutazione presa dall'assistente Bindoni.
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