Lazio, dal Bologna a Bologna: dalla lite con Lotito, passato un girone. Luis Alberto cerca il gol della pace

Lazio, dal Bologna a Bologna: dalla lite con Lotito, passato un girone. Luis Alberto cerca il gol della pace
di Alberto Abbate
3 Minuti di Lettura
Sabato 27 Febbraio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 13:11

Alla ricerca di un’altra rete liberatoria. Luis Alberto ci spera, ma con un altro scopo stavolta. Lo scorso 24 ottobre all’andata si rilanciò all’Olimpico proprio col Bologna: primo gol stagionale dei 7 attuali in Serie A. Esultanza polemica contro la Tribuna, preambolo dell’esplosione del caso stipendi col terribile commento social in occasione della presentazione del nuovo aereo della società: «La lite con Lotito è stata risolta pagando la multa. Ma nessuno può contestare il mio sacrificio per la squadra. Ho forzato pure il rientro dopo l’operazione d’appendicite e mi si è persino riaperta la ferita contro l’Atalanta. Volevo esserci in un momento così decisivo dell’annata». Ha sfornato il secondo assist in Champions martedì sera, cioccolatino delizioso per Correa passato inosservato nella brutta batosta. Luis Alberto suona la riscossa e ora prova sbloccarsi sugli assist anche in Italia: «Forse ora le avversarie mi conoscono e coprono di più il passaggio, quindi io cerco il tiro. Così ho segnato cinque gol in sei partite. Ho sempre detto preferisco fare un assist, ma è anche bello segnare e festeggiare nel modo in cui ti ha chiesto tuo figlio». Già, per fortuna adesso sputa solo la ragnatela. E’ passata la burrasca e lo spagnolo rivede pure un futuro a Roma: «L’obiettivo ora è tornare in Champions. Non può essere che un anno ci siamo e poi stiamo due fuori dall’Europa. Serve continuità per crescere. Alla Lazio sto bene. Se il club decide di vendermi è un’altra storia, ma finché ho un contratto qui, voglio essere il migliore». 
RISCATTO 
Dipenderà molto da Lotito (che ha già scosso tutto il gruppo) a fine stagione, ma anche e sopratutto da Inzaghi, che lo considera imprescindibile nel suo scacchiere. Il mister deve ancora firmare, ma intanto pensa a scongiurare il contraccolpo psicologico post-Bayern: «Veniamo da una brutta sconfitta, è nostro dovere trasformare la delusione in carica positiva contro il Bologna, una squadra ottima con un grande allenatore». L’ex compagno nonché amico Mihajlovic, che ha svelato d’essere stato chiamato da Lotito prima dell’approdo di Simone. Fra i motivi del no anche un litigio con Tare, che continua a veder bocciate sul campo i suoi colpi del mercato più recente. Ancora panchina oggi per Muriqi e Fares: Marusic e Lazzari restano sulle fasce, davanti sempre Correa-Immobile. L’unica novità in difesa: Musacchio fuori, Hoedt torna al centro con Acerbi a sinistra al posto di Radu, ancora convalescente. 
TORINO 
Niente turnover.

Ci sarà tempo per recuperare, sopratutto se – come sembra – martedì non si dovesse giocare. L’Asl non vuole sbloccare il Torino nemmeno per la trasferta di martedì nella capitale, la Lega fra domani e lunedì dovrà decidere se rinviare il match al 7 aprile. Il Covid crea confusione. E pensare che proprio 366 giorni fa la Lazio giocava all’Olimpico l’ultima gara col Bologna insieme al pubblico biancoceleste. Proprio Luis Alberto (insieme a Correa) faceva esultare i tifosi per il primo posto in classifica e un sogno scudetto reale, trasformatosi poi in incubo molecolare

© RIPRODUZIONE RISERVATA