MILINKOCRAZIA
Sedici partite da titolare condite da 3 gol e 5 assist. Inzaghi, per necessità, gli ha disegnato un nuovo ruolo. Gli chiede maggiore sacrificio in fase di copertura in modo da poter far coesistere lui, Luis Alberto, Correa e Immobile. Ha faticato e non poco all’inizio, ora finalmente sembra aver trovato la giusta dimensione. Si esalta nelle sfide difficili, ama le vetrine. Sergej è così prendere o lasciare. Impossibile per la seconda. Troppo il peso specifico del serbo che anche quando non brilla risulta comunque fondamentale negli equilibri di squadra. Inzaghi ora gli chiede un ulteriore passo in avanti. Si è riposato al caldo delle Maldive, ha ricaricato le pile e ora si prepara ad una nuova battaglia. «Entro, segno, passo, spacco, vinciamo coppe, ciao» il mantra del Sergente che ha fatto impazzire i tifosi all’alba del nuovo anno. Tutti dietro a Sergej. A Brescia giocherà a sinistra per far posto a destra a Parolo. Avrà meno compiti difensivi e maggiore licenza di attaccare. Questione di Milinkocrazia.
ECCO ESCALANTE
Intanto la Lazio si muove anche sul mercato. Tare ha chiuso per Gonzalo Escalante dell’Eibar. Arriverà a parametro zero a giugno ma si sta studiando il modo di farlo arrivare già a gennaio. L’argentino classe 1993 è una vecchia conoscenza del calcio italiano: nella stagione 2014-15 ha giocato in B con il Catania. E’ un centrocampista di sostanza con la classica garra. Ha la propensione alla rottura del gioco ed al rapido capovolgimento di fronte. Può giocare sia da centrale sia da esterno di destra.
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