Lazio, è Allegri l'ultima tentazione di Lotito

Massimiliano Allegri
di Alberto Abbate
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 20:57

Il flirt continua: Allegri ora ha più voglia di tornare in panchina, Lotito ci riprova. Forse per questo nemmeno lui ha più così fretta di sedersi a tavolino con Inzaghi per il rinnovo in questa settimana. Il presidente tergiversa, Simone aspetta e continua a sentire le sirene dalla Francia: il Psg non lo molla. E se alla fine convenisse a tutti lasciare questo contratto a scadenza? E’ vero, in una stagione così complicata, non sarebbe un bel segnale nei confronti della squadra, ma Lotito avrebbe un gran bell’asso di ricambio nella manica. Nel caso in cui le cose non dovessero andare bene, nessuno stipendio da pagare a oltranza ed ecco la carta segreta. Non a caso avrebbe già inserito nello staff medico e fisioterapico nomi legati all’ex allenatore bianconero, già incontrato quest’estate in barca in Toscana. Max è un pallino fisso del presidente ormai da tanto tempo e riuscire ad avere il suo sì (da 4 milioni a stagione) per il futuro sarebbe una mossa pazzesca. Oltretutto gli permetterebbe di non dover essere ostaggio dell’incertezza d’Inzaghi, da cui ogni anno aumenta la distanza. In ritiro c’è stata una litigata dietro l’altra, quest’annata è partita senza la sua firma. Lotito gli aveva offerto il rinnovo triennale già a maggio, ma poi il finale di campionato lo ha deluso all’ennesima potenza. Adesso gioca su due tavoli per avere lui l’ultima parola e non rimanere spiazzato all’occorrenza. Per carità, c’è ancora la possibilità di prolungamento con tanto di clausola rescissoria, ma occhio all’ombra d’Allegri sulla panchina. Una panchina, tra l’altro, sempre più corta insieme alla rosa.
ALLARME TOTALE 
La rivoluzione di Lotito era partita dall’infermeria, ma al momento gli infortuni proseguono insieme alla sfortuna. Luiz Felipe ieri è tornato a correre, ma difficilmente sarà disponibile per la Samp. La difesa è ridotta all’osso: Radu sarà out ancora per più di un mese (potrebbe rientrare con Lulic a novembre), Hoedt non è ancora pronto per il ritorno a una partita vera. Quasi sicuramente toccherà ancora a Parolo essere adattato al centro con Acerbi a sinistra e Patric (rientrato ieri in gruppo) sul centro destra. A meno che anche quest’ultimo non debba per forza – pure in caso di cambio di modulo - essere dirottato sulla fascia. I medici biancocelesti non ne sanno ancora nulla dell’allarme muscolare lanciato per Fares dall’Algeria. Confermato invece lo stiramento all’adduttore per Lazzari. tornato anzitempo dalle fatiche con l’Italia. Salterà anche l’esordio in Champions, si spera di rivederlo almeno col Bologna. Marusic sta migliorando, ma sarà difficile rimetterlo subito in piedi dopo la brutta distorsione alla caviglia. In pratica, al momento, il reintegrato Djavan Anderson sarebbe l’unico esterno disponibile per la trasferta di Genova. 
ANSIA COVID 
S’era diffusa un po’ di preoccupazione ieri per Acerbi, ma è subito svanita.

Rimane invece l’ansia per Vavro in ritiro con la Slovacchia, contaminata (9 positivi) dal Coronavirus dopo l’ultima uscita. A Formello sta gestendo con cautela un brutto mal di gola, il nuovo acquisto Pereira. Ieri assente anche Caicedo (a scopo precauzionale) alla seduta, Correa tonerà per ultimo (fra i Nazionali) dall’Argentina. Escalante verso il forfait per il forte affaticamento muscolare, che gli aveva già fatto saltare sabato l’amichevole in famiglia. Inzaghi continua a perdere pezzi anche in panchina. Quella che ora deve tenersi stretta: lui, la Champions, se l’è conquistata.

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