Lazio-Benevento, Simone all'esame di Pippo: il derby è in famiglia

Lazio-Benevento, Simone all'esame di Pippo: il derby è in famiglia
di Alberto Abbate
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Sabato 19 Settembre 2020, 07:30
Amichevole fratricida. La Lazio fa le prove in vista di Cagliari, il Benevento per l’esordio in Serie A. Tutta colpa – o merito - di Inter e Atalanta e dello slittamento della loro prima giornata. Così, due anni dopo, Simone ritrova Pippo di fronte in panchina, lui che aveva in parte contribuito sl suo esonero a Bologna. I panni sporchi si lavano in famiglia, all’Olimpico alle 18 i fratelli Inzaghi cercheranno di sciogliere i loro dubbi prima della ripartenza. L’allenatore biancoceleste ha ancora la squadra incompleta, ma come l’ex attaccante del Milan è reduce da un’annata straordinaria. La Lazio ha riconquistato la Champions, tredici anni dopo l’ultima volta, ottenendo il record di punti e vittorie consecutive in Serie A. Filippo, con la squadra campana, ha raggiunto con sette giornate d’anticipo una promozione storica, con il miglior attacco e la difesa meno battuta della lega cadetta. Merito anche del fratellino, da cui ha studiato e appreso più di qualche nozione tecnico-tattica. E’ stato lui a dirlo dopo essere stato più volte a Formello in visita. Al momento dell’uscita dei calendari è corso a vedere quando si sarebbe potuto prendere la sua rivincita. Alla fine quest’occasione, sia pure in un test precampionato, è stata anticipata. 
ANSIA 
Dicevamo, non sarà una prima assoluta. Da allenatori infatti gli Inzaghi si sono incontrati in occasione del torneo giovanile di Arco per la categoria Allievi. Era il 16 marzo 2013 e la Lazio vinse contro il Milan grazie alla doppietta di Tounkara. Tra i “grandi”, invece, l’unico confronto è quello citato di Bologna del 26 dicembre 2018: 0-2, con le reti di Luiz Felipe e Lulic. 
GLI ASSENTI
Due dei grandi assenti (il primo alle prese con una distorsione alla caviglia, il secondo ancora senza una data di rientro) del prossimo inizio di stagione, anche se adesso cresce pure l’ansia biancoceleste per qualche altra defezione. Ieri si è rifermato in allenamento Luis Alberto per la vecchia botta alla caviglia ricevuta da Escalante, ma dallo staff medico rassicurano sulla sua condizione. Oggi si decide per l’amichevole, probabilmente verrà tenuto a riposo come Milinkovic, appena rientrato dopo gli acciacchi all’inguine. Eppure, proprio alla luce di questa situazione, Inzaghi torna a insistere: vuole una mezz’ala offensiva entro il 5 ottobre. Resterà intanto Caicedo, anche perché il colpo Muriqi (stiramento) rischia d’essere solo dopo la sosta (metà ottobre) a disposizione. 
CONTI
Non vuole dare nessun alibi per questa stagione, così Lotito in prima persona torna a sondare Vazquez: il Siviglia lo cederebbe anche a 6 milioni, ma Tare è contrario all’operazione. I soldi (stanziati circa 12 milioni) devono servire per il difensore, a meno che non si decida di cogliere in prestito (torna di moda Umtiti del Barcellona) o a zero (vedi Garay) un’occasione. In quel caso il mercato a centrocampo (intanto ufficializzato il tesseramento di Akpa Akpro) riprenderebbe vigore. Piace il gioiellino messicano Carlos Rodriguez, ma sono troppi i 12 milioni della sua clausola di rescissione. Bisogna fare i conti bene, il bilancio non deve subire perdite. Ed è difficile che in canna al fotofinish ci possa essere una grande cessione (solo rumors su Correa, riconvocato dopo tanto dall’Argentina) per rimpinguare le casse
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