«Ritengo anche che la partita di ieri, trasmessa in tutto il mondo, abbia dato una pessima immagine del Paese. Meritocrazia e qualità vengono messi in secondo piano a favore di decisioni errate -dice ancora l'esponente del Pd-. Più che dell' articolo 18, sono sicuro che gli imprenditori stranieri siano messi in fuga soprattutto da questa arbitrarietà e mancanza di certezza nell'applicazione delle regole, assolutamente impensabile in qualsiasi altra parte del mondo civilizzato. A Roma c'è l'americano Pallotta che continua ad investire in Italia. Speriamo che ieri non abbia visto la partita. O, almeno, che l'abbia dimenticata in fretta...».
Sulla stessa linea il capogruppo di Fdi-An alla Camera Fabio Rampelli. «Stamane presento un'interrogazione parlamentare su Juventus-Roma e sul comportamento dell'arbitro Rocchi che avrebbe potuto e potrebbe far scaturire incidenti dalle conseguenze incalcolabili. A tutto c'è un limite. Gli italiani pagano fior di quattrini per il campionato di calcio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio, che detiene la delega allo sport, ha il dovere di spiegarci come intenda garantire risultati ottenuti per esclusivi meriti sportivi», prosegue Rampelli.
«I commentatori delle varie trasmissioni televisive hanno gridato allo scandalo in maniera unanime dopo la visione in moviola degli episodi da cui sono nati i goal della Juventus. Migliaia di utenti di decine di emittenti in tutta Italia, appartenenti a ogni tifoseria, hanno gridato all'ennesimo scandalo calcistico», aggiunge Rampelli.
«Assegnare due rigori inesistenti e un goal in fuorigioco, determinando matematicamente la vittoria della partita, può significare -sottolinea Rampelli- attribuire i punti sufficienti per l'assegnazione finale del titolo, ma anche condizionare l'andamento in borsa delle società quotate, alterare per importi milionari i premi delle scommesse regolari».
Per Rampelli, «Se la Figc e la Lega calcio, che non prendono iniziative per introdurre la moviola in campo e limitare il potere discrezionale dei giudici di gara, vogliono rischiare che lo scudetto sia assegnato aldilà dei valori in campo, oltre a pagare gli arbitri e paghino tutto il resto».