SENZA ADDESTRAMENTO
Il presidente, pure se «non soddisfatto», sposa la linea di Baldissoni e Sabatini: la situazione non è affatto allarmante. La Roma, però, continua a rallentare e Garcia resta in bilico: nel 2015 è al 5° posto (con 62 punti) dietro alla Juve (75), alla Fiorentina (72, all'Inter e al Napoli (67) e, dopo 15 giornate, ha 7 punti in meno del torneo passato (era al 2° posto, a 1 dalla capolista bianconera). Il campionato sembra aspettare i giallorossi (l'Inter prima ha 4 punti in meno di quanti ne contava la squadra di Allegri un anno fa). Ma l'allenatore, di settimana in settimana, sta prendendo atto della flessione. La squadra va indietro. Il gruppo peggiora e non cresce. Le lacune viste contro il Torino sono la conseguenza del lavoro fatto a Trigoria. Il pressing è individuale e mai di reparto, l'assetto si allunga inspiegabilmente e la difesa subisce il contropiede per la staticità generale, il possesso palla è da amichevole e l'intensità è insufficiente. Tirare le somme è semplice: vulnerabile dietro e impotente davanti. Sono già 34 i gol subiti nelle 20 gare stagionali, il miglior attacco del torneo, 30 reti come la Fiorentina, ha il suo centravanti che non fa centro su azione - in campionato - dal 30 agosto. Dzeko fatica e si vede.
SPENTA E FIACCA
Garcia, per la prima volta in quest'annata, ha alzato ieri la voce davanti ai giocatori. La novità ha fatto subito il giro di Roma. La società racconta di aver spinto l'allenatore a essere più duro, il tecnico ha invece garantito che l'iniziativa è stata personale. C'è anche la terza opzione: qualche senatore lo ha convinto a svegliare i compagni. La verità è che la situazione è quella di sempre. In settimana la cena per mettere in piazza l'unità dello spogliatoio, dopo la partita la solita giustificazione: manca la personalità. L'analisi deve però essere più ampia. Se 12 dei 18 gol sono stati subiti nella ripresa, vuol dire che fisicamente gli interpreti non reggono fino al traguardo. Il calo non è solo nell'attenzione. E parlare di calciatori timidi e impauriti ci sembra inopportuno. Allora sarebbe solo colpa dell'aria della capitale.
COPERTA BUCATA
La rosa è incompleta, come ha dovuto ammettere chi l'ha voluta così, cioè il ds Sabatini. Più che numericamente, qualitativamente. Perché Garcia almeno 3 ricambi nemmeno li considera. Sono Emerson (terzino sinistro), Gyomber (centrale difensivo) e Uçan (centrocampista offensivo). Non bisogna contarli, perché è come non averli in organico. Fanno numero in panchina e i primi 2 nemmeno sono nella lista Uefa (altra gaffe estiva nella compilazione del gruppo definitivo). Castan, Totti, Strootman, spesso Maicon e adesso Torosidis: tra convalescenti e infortunati, l'allenatore ha poca scelta. E gli imprevisti a Gervinho e Salah hanno danneggiato la coperta. Ora non è più corta, ma strappata.