Prima l'orologio e ora la macchina mi sono rotto il cazzo — Valon Behrami (@ValonBera) 11 Febbraio 2014
Behrami era già stato rapinato dell'orologio la sera del 20 dicembre 2012, nel quartiere Chiaia: a bordo della sua auto, era stato avvicinato da due persone armate in sella a una moto che gli intimarono di consegnare l'orologio che portava al polso. Fu l'ultimo di una serie di furti ai danni di calciatori del Napoli o di loro familiari; a fare maggiormente scalpore i casi della moglie di Marek Hamsik e della compagna di Ezequiel Lavezzi, oggi al Paris Saint-Germain. Anche in quel caso lo sfogo della vittima passò per un tweet, il discusso «città di m...» dichiarato da Yanina Screpante che pochi giorno dopo si scusò di quanto aveva scritto.
Recentemente, proprio in occasione del processo a carico di una delle due persone accusate di aver rubato l'orologio a Behrami, un pentito di camorra, Salvatore Russomagno, ha riferito un retroscena ai pm della Dda di Napoli secondo cui dietro la serie di furti ci sarebbe la regia del tifo violento.
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