Roma, Fonseca difende il suo raccolto

Fonseca (foto Gino Mancini)
di Ugo Trani
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Martedì 17 Dicembre 2019, 07:30
 Lo scatto, improvviso e coinvolgente, ha premiato il lavoro di Fonseca: la Roma è da sola al 4° posto. In 50 giorni, eccola di nuovo protagonista nella corsa Champions. Solo la Lazio, nello stesso periodo, ha fatto più punti: 24. I giallorossi, nelle ultime 8 partite (su 16 fin qui giocate), ne hanno presi 19. Così sono riusciti a staccare le principali rivali che invece hanno rallentato o addirittura frenato. L’Atalanta ne ha raccolti solo 11 e il Napoli appena 5: adesso inseguono rispettivamente a -4 e -11. Il Cagliari, ora quinto a -3, si è fermato a 15. E meglio anche di chi è in testa: l’Inter si è accontentata di 18 e la Juve di 17.

QUESTIONE DI EQUILIBRIO
La continuità nei risultati, dunque. Ottenuti, però, con il comportamento da squadra. Fonseca, nonostante abbia spesso dovuto rinunciare a diversi titolari, ha trasmesso fiducia e convinzione al gruppo. Con pochi concetti, di sicuro fondamentali: gestione del match, invasione della metà campo avversaria e pressing collettivo. In sintesi: coraggio e dominio. I pericoli sono diminuiti proprio alzando il baricentro. Basta pensare alla partita di San Siro contro l’Inter capolista per rendersi conto di come il copione scelto dal portoghese abbia limitato l’attacco di Conte che, in 22 partite stagionali, ha digiunato solo contro i giallorossi. La difesa, migliorata con l’arrivo di Smalling, è il segreto della risalita: sono 8 i punti in più del campionato passato proprio perché i gol subiti sono 6 in meno (uguale, invece, il numero dei gol realizzati: 29). Fatica, invece, l’attacco. La conferma è arrivata sempre nella partita di Milano: solo 2 conclusioni nello specchio, anche abbastanza scontate, contro l’Inter, affrontata senza centravanti di ruolo. Con Zaniolo falso nove e Dzeko in campo solo a metà ripresa, il record negativo stagionale. Sulla mancanza di efficacia, però, non pesa l’atteggiamento della squadra che è comunque propositivo. Incidono, invece, le caratteristiche dei singoli. Fonseca è senza specialisti. Non ha tiratori scelti, soprattutto da fuori area. Il più bravo è Under, ormai panchinaro. Sanno calciare discretamente Zaniolo, Pellegrini, Veretout e Kolarov. Ma sono finalizzatori solo occasionali. Dzeko spesso gioca spalle alla porta e fuori dall’area di rigore. Non a caso le ultimi 10 reti in campionato sono state firmate da 10 giocatori diversi (Pellegrini o autogol di Tomovic contro la Spal, fa lo stesso, nel senso che non viene sporcata la particolare sequenza). E i marcatori stagionali sono già 11 (13, contando l’Europa League) Domenica, a parte l’autorete, la rimonta è stata certificata con il rigore di Perotti. E’ il 13° gol (su 29 totali) realizzato su palla inattiva, soluzione che è risultata spesso decisiva per arrivare al successo. Non basta, però. Lo sa bene l’allenatore e soprattutto Petrachi. La priorità, a gennaio, è prendere il vice Dzeko, rinunciando a Kalinic.

TWEET POLEMICO
Il club giallorosso, su Twitter, ha contestato in serata l’iniziativa della Lega (esposto nella sede di Milano il Trittico di scimmie, opera dell’illustratore Fugazzotto): «La Roma è molto sorpresa nel vedere oggi sui social delle scimmie dipinte su dei quadri in quella che sembra essere una campagna contro il razzismo della Serie A. Siamo consapevoli che la Lega voglia combattere il razzismo ma non crediamo che questo sia il modo giusto per farlo».
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