​Nazionale, prima positivo e poi negativo: il caso El Shaarawy manda in tilt il ritiro azzurro

Nazionale, prima positivo e poi negativo: il caso El Shaarawy manda in tilt il ritiro azzurro
di Alessandro Angeloni
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 07:35

Bergamo, la vigilia di Italia-Olanda è movimentata. Positivi sì, positivi no, positivi i calciatori, positivo uno dello staff, addirittura positivo l’interprete. Di tutto. La conferenza stampa di Mancini (e Chiellini) viene improvvisamente posticipata di un’ora, dalle 18,30 alle 19,30, l’allenamento comincia alle 20. Che succede? Si stavano attendendo i risultati dei tamponi, un calciatore aveva parametri “sospetti”. Non poteva definirsi positivo, né negativo. Servivano ulteriori controlli il giorno dopo, ovvero ieri. Alla fine ecco, il (primo) responso: El Shaarawy è colpito dal Covid, con bassissima carica virale. Il sierologico effettuato dopo è risultato negativo, si è sospettato che fosse un falso positivo. Tutta la squadra è stata poi sottoposta di nuovo al tampone (la Nazionale ne ha fatti dieci in tutto) e i risultati non sono arrivati in tempo per l’allenamento di rifinitura, svolto quindi con distanziamento, da protocolla Uefa. Sopresa, dopo il lavoro sul campo: El Shaarawy non è più positivo, è negativo. Quindi era un falso positivo. Tradotto: oggi può addirittura giocare. Mancini non ha potuto svolgere la rifinitura come voleva. Questo è il calcio al tempo del Covid, pieno di casi, non casi e contraddizioni. E’ la normalità ma la confusione è di famiglia. E come ha detto il capitano Chiellini «si parlerà per forza di partite falsate, ma l’importante è andare avanti e arrivare alla fine, non possiamo fermarci, correndo rischi». Mancini vuole solo battere l’Olanda, anche «se il caso ElSha un po’ di noia ce l’ha data. Il calendario compresso? Forse si potevano evitare le amichevoli». Ora conta solo battere l’Olanda, non una partita qualsiasi. «Abbiamo un gruppo di ragazzi bravissimi, altrimenti non avremmo fatto certi risultati. Il turnover? Ho rispetto dei giocatori, avranno una partita ogni tre giorni, a fine campionato non andranno in vacanza, quindi devo salvaguardarli». C’è Immobile, sperano in un posto Berardi e Kean sugli esterni alti.
VERSO LE FINAL FOUR
Mancini, nonostante questi problemi fisiologici, stasera prova lo scatto in avanti, che non vuol dire solo avanti in Nations League, ma pure verso l’Europeo e il Mondiale. C’è lo sfondo del ranking da tenere d’occhio. Stasera, a Bergamo, quarta giornata di Nations, una vittoria serve per prendere la fuga verso il primo posto e assicurarsi, con un balzo avanti nel ranking, di staccare gli arancioni in classifica (vedere avvicinarsi le Final Four) e presentarsi in Qatar da testa di serie. Al momento la Nazionale è al dodicesimo posto del ranking mondiale (settima se vengono scremate le nazionali non europee) mentre quella di de Boer è al tredicesimo. Gli azzurri - nel Gruppo 1 - hanno un punto in più dei rivali olandesi : 5 contro 4. Sapendo che nelle sfide di ritorno, sfideranno in casa anche la Polonia. Casa, terreno amico di Roberto Mancini. Che è imbattuto: sei le vittorie e cinque i pareggi. Per ora solo Lippi, con 17, e Fabbri, con 14, hanno collezionato più gare casalinghe senza sconfitte. 
EMOZIONE
Sarà una serata speciale per la Nazionale quella di stasera a Bergamo.

Sugli spalti, tra i 1000 spettatori - oggi possibili in base alle disposizioni vigenti - ci sarà una delegazione di medici e infermieri degli ospedali Papa Giovanni XXIII e Humanitas e dei 243 Sindaci della Provincia, a rappresentare la popolazione del territorio più colpito dal Covid. E, in segno di solidarietà e vicinanza alla città di Bergamo, la curva Nord sarà allestita col tricolore. Oggi, ore 12, visita al cimitero di Bergamo.

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