Una situazione ai limiti dell'assurdo, che aveva spinto il club carioca a chiedere il rinvio del match, non accordato dalla federazione: «mette dentro i giovani, ne avete tanti», era stato il messaggio filtrato dagli uffici della Cbf. Poi però, mentre il Flamengo era in viaggio verso San Paolo, una Corte della giustizia ordinaria aveva ordinato il rinvio della partita, «per tutelare il diritto alla salute degli altri lavoratori del club». Insomma un caos totale, anche per la minaccia degli altri club di chiedere la sospensione del campionato se Palmeiras-Flamengo non si fosse giocata. I Così con le due squadre allo stadio senza sapere cosa fare, la decisione definitiva di giocare è stata presa soltanto dieci minuti prima dell'orario previsto per il calcio d'inizio. Il Flamengo è sceso in campo con una formazione con tanti ragazzi del suo fertile vivaio, ma con il centrocampo titolare (Thiago Maia, Gerson e Arrascaeta), e alla fine è riuscito a strappare l'1-1, pareggiando con una rete dell'ex fiorentino Pedro il gol iniziale del Palmeiras con un tiro da lontano di De Paula. «Non ci si comporta così, con questo tira e molla - è stato il commento di Felipe Melo del Palmeiras -: mi sa tanto che quelli del Flamengo ci hanno preso in giro».
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