Collina e Ceferin, la Champions non può fare a meno della Var

Collina e Ceferin, la Champions non può fare a meno della Var
di Roberto Avantaggiato
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Giovedì 3 Maggio 2018, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 15:01

 C'è un forte senso di amarezza che emerge dopo le due semifinali di ritorno della Champions, che hanno consegnato alla finale Real e Liverpool. L'amarezza è quella che Pierluigi Collina e Aleksander Ceferin hanno sparso su una competizione che muove pesantissimi interessi (economici e sociali) e che non riesce a darsi un'immagine di credibilità arbitrale. Le direzioni di gara di Cakir (un turco) in Real-Bayern e di Skomina (uno sloveno) ieri sera all'Olimpico, sono stati i flop di due serate che hanno offerto un grande spettacolo. Ma soprattutto, hanno ribadito la necessità assoluta, che la Var vada introdotta nlle coppe europee. Collina, con il suo modo di decidere al di sopra di tutto e di tutti (anche della logica a volte) manda arbitri che si rivelano non all'altezza. E non solo per propri limiti, ma anche perché non hanno quell'ormai imprescindibile supporto che può aiutarli a non sbagliare (i colleghi piantati accanto alle porte sembrano solo dei pali aggiunti) ; o, almeno, a non farlo in modo così clamoroso com'è accaduto a Madrid e Roma, con ben quattro episodi da rigore che hanno avuto un peso specifico. Magari la finale di Kiev non sarebbe stata Bayern-Roma, come sui Social reclamano, perché i valori tecnici delle squadre che saliranno sull'aereo per Kiev non si discutono. Ma, almeno, sulle loro magliette non ci sarebbero quelle patacche che sporcano la Champions.

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