Uil lancia una petizione per non giocare a Istanbul: «In difesa dei diritti delle donne»

Finale di Champions, Uil lancia una petizione per spostare la sede: «In difesa dei diritti delle donne»
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Giovedì 1 Aprile 2021, 13:51 - Ultimo aggiornamento: 13:55

La Uil si schiera dalla parte delle donne e lancia una petizione online per dire no alla finale di Champions ad Istanbul. «Non beneficia - afferma il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, parlando della proposta del sindacato - di una tempistica favorevole trattandosi del prossimo 29 maggio, ma assume una dirompente potenzialità simbolica anche per capire se prevale la logica del profitto o la difesa dei diritti. Noi pensiamo debba prevalere la difesa dei diritti e su questo terreno non siamo disposti ad arretrare», così Bombardieri.

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La petizione

Che aggiunge: «Chiediamo alle istituzioni principali ed all'opinione pubblica di fare altrettanto firmando e condividendo la petizione che può diventare lo strumento per una battaglia di tutti, affinché non ci si volga dall'altra parte.

Non possiamo rimanere in silenzio», così il segretario generale del sindacato.

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La finale

L'iniziativa arriva dopo la decisione della Turchia di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul, «il più importante pilastro della legislazione internazionale sul terreno della difesa dei diritti delle donne dinanzi all'escalation di violenze e femminicidi che continuano ad essere di allarmante attualità», sottolinea il sindacato, riportando il boom di adesioni. L'appello per chiedere alla Uefa di spostare la sede della finale di Champions league prevista ad Istanbul il 29 maggio prossimo «in poche ore dal lancio ha già superato quota 10 mila firme».

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