Ambrosini: «Champions ed Europa League senza favorite, l'Italia può rompere il digiuno»

Massimo Ambrosini
di Romolo Buffoni
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Lunedì 3 Agosto 2020, 09:30

Massimo Ambrosini ha vinto due Champions con il Milan, ma l’Italia è a digiuno da 10 anni, dall’Inter del triplete. È arrivato il momento di rivincere?
«La speranza c’è, ma il percorso Champions già in condizioni normali è complicato e con questa formula anomala lo è ancora di più».
Chi ha più chance?
«Juve, Atalanta e Napoli sono realtà totalmente diverse. L’Atalanta ha già fatto meglio delle altre, visto che è già ai quarti. Ma se la Juventus si libera dall’ossessione di dover superare questo turno con il Lione interrotto cinque mesi fa ha la possibilità di arrivare fino in fondo»
Sarà una sorta di piccolo mondiale, con partite concentrate in pochi giorni. Chi è favorita?
«Non ce ne sono. In gara secca tutti possono battere tutti e la Juve può superare Bayern o Manchester City che hanno organici più ricchi»
I bianconeri avrebbero dovuto supplire con il gioco. Sarri l’ha delusa?
«No, perché sono sempre stato consapevole che con quei giocatori a disposizione era impossibile rivedere i picchi estetici del suo Napoli. Ma, certo, la Juve avrebbe potuto e dovuto giocare meglio. È stato un anno di semina che darà i frutti la prossima stagione»
L’Atalanta senza Ilicic perde tanto. Lei poi lo conosce bene: nel 2013 giocaste nella Fiorentina.
«Sì, è un peccato. Ilicic è cresciuto tanto dai tempi della viola, dove faceva vedere numeri incredibili ma anche una certa fragilità fisica. È una grossa perdita per Gasperini»
E il Napoli?
«Ha il compito più complicato: giocare a casa del giocatore più forte del mondo che è Messi. Gattuso però sa che con una gara accorta ed equilibrata può fargli male»
C’è anche l’Europa League nata 10 anni fa e mai vinta dalle italiane. Inter e Roma dove possono arrivare?
«I nerazzurri hanno un osso duro come il Getafe, ma è la squadra di Fonseca ad avere l’avversario più difficile. Il Siviglia ha tanti giocatori di primo piano»
La Roma ha Zaniolo: riuscirà a mantenere le promesse?
«Fisicamente e tecnicamente c’è poco da dire. Bisogna dargli il tempo di maturare e gli auguro di ascoltare i consigli di chi gli sta vicino, indispensabili per resistere in una piazza esigente come Roma. Ha le potenzialità, vanno gestite»
La Lazio dopo tredici anni la prossima stagione tornerà in Champions con all’occhiello la Scarpa d’oro Immobile. Ciro riuscirà a sfondare anche con l’Italia agli Europei?
«Mi auguro che le certezze acquisite in questa stagione riesca a trasferirle in Nazionale, che però gioca in modo diverso rispetto alla Lazio. Al di là dei moduli in azzurro devi avere la sfacciataggine giusta per importi e credo che Immobile sia cresciuto anche caratterialmente»
Uno sguardo alla prossima serie A: seguendo la falsariga del post-lockdown lo scudetto è alla portata di tutti. O no?
«Per niente. Era questo l’anno buono per sfruttare i problemi della Juve, che ripartirà davanti a tutti».

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