Roma, da Sarri ad Allegri fino a Conceiçao: ecco i nomi per la panchina del futuro

Roma, da Sarri ad Allegri fino a Conceiçao: ecco chi decide il nuovo allenatore della Roma
di Stefano Carina
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Giovedì 25 Marzo 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 16:41

Tempo di riflessioni. Probabilmente di scelte. Considerando che aprile ormai è alle porte, appare difficile immaginare che la proprietà Usa possa attendere l’epilogo della stagione per prendere una decisione sulla guida tecnica. Fonseca è aggrappato ad un filo, complesso immaginare la sua permanenza. Dunque, la vera domanda da porsi è cosa vogliono fare i Friedkin. Rimanendo all’intervista self made con il sito del club, datata ormai settembre, l’impressione è che i nuovi proprietari vogliano crescere con gradualità: «Lo diciamo senza mezzi termini, condividiamo l’ambizione con i tifosi e vogliamo vincere. Ma abbiamo bisogno di pazienza, i campioni non vengono costruiti dall’oggi al domani». Parole che si sommano a quelle di Pinto: «Abbiamo un progetto a medio-lungo termine».

L’investimento sul giovane Reynolds (2001) a gennaio va in questa direzione. Come l’indiscrezione di ieri, di un no all’offerta per Mukairu, 21enne nigeriano dell’Antalyaspor in prestito all’Anderlecht. Tasselli che mal si combinano con Allegri. Immaginare il tecnico toscano a capo di un progetto fondato sulla linea-verde, crea ad oggi una distonia. Sicuramente le parti hanno parlato (anche se l’ultimo contatto risale ormai a mesi fa). Allegri, però, come ha ormai abituato da tempo, ascolta tutti e non dice di no a nessuno. La sensazione è che con diverse panchine pronte a liberarsi in estate (Juventus, Arsenal, Tottenham, Manchester United, Real Madrid), la Roma rappresenti una carta di riserva.

Di lusso, ma pur sempre di riserva. 

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SGUARDO ALL’ESTERO

Il casting sarà dunque ristretto ad allenatori in ascesa, con idee offensive, che sanno lavorare con i giovani. E di questo se ne occuperà il gm Pinto che dal poco che trapela, ad oggi guarda perlopiù all’estero, nonostante in Italia ci siano tecnici che probabilmente farebbero al caso della Roma. Sarri, ad esempio, sarebbe l’identikit ideale: vincente (scudetto con la Juve, Europa League con il Chelsea), conosce il nostro campionato, dispensatore di un gioco d’attacco. È libero e con voglia di rivalsa, anche se va sciolto il nodo della penale con la Juventus (in ballo 2,5 milioni). Con il suo 4-3-3, potrebbe tornare utile anche qualche giocatore dato per perduto come Under, cercato invano a più riprese in passato. Pinto, però, è di diverso avviso. Proverà sino all’ultimo a difendere la causa di Fonseca. Se non ci riuscisse, in patria osserva da tempo il lavoro di Conceiçao e Amorim. Il tecnico del Porto ha fatto benissimo (2 scudetti, altrettante supercoppe nazionali e una coppa di Portogallo) e ha eliminato di recente la Juventus in Champions.

Il passato laziale non aiuta: ricordando come andò a finire con Mihajlovic (benché perorato all’epoca da Totti, la piazza si rivoltò all’idea, facendo fare un passo indietro al serbo), sarebbe una pericolosa scelta di rottura. Altro tecnico molto apprezzato è il 36enne dello Sporting Lisbona, che si avvia dopo 20 anni a regalare nuovamente il titolo ai leoni di Lisbona. Amorim sembra un predestinato: alla prima panchina al Braga ha vinto la coppa nazionale, alla seconda è vicinissimo allo scudetto. Sullo sfondo, il sogno Nagelsmann. Lo scoglio è che è sotto contratto con uno dei più facoltosi club europei - l’accordo scade nel 2023 - che porta avanti proprio quanto hanno in mente i Friedkin. Tanto per intenderci: dopo aver preso Brobbey (2002) a parametro zero dall’Ajax, due giorni fa hanno ufficializzato Simakan (20enne dello Strasburgo) per 15 milioni che andrà a sostituire Upamecano, ceduto per 42,5 milioni al Bayern Monaco. Club che Nagelsman vede come futuro approdo. 

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