Allegri si gode il gruppo ma non dorme sonni tranquilli: Lazio e Monaco, cresce l'ansia bianconera

Allegri si gode il gruppo ma non dorme sonni tranquilli: Lazio e Monaco, cresce l'ansia bianconera
di Luca Pasquaretta
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Giovedì 16 Aprile 2015, 05:58 - Ultimo aggiornamento: 10:19
Quattro giorni di fuoco. Lazio e Monaco. Sabato allo Stadium (tutto esaurito) per chiudere il discorso scudetto. Mercoledì nel Principato per prendersi la semifinale di Champions, un traguardo che in casa bianconera manca dal 2003. Dal purgatorio al paradiso però il passo è breve. In queste due gare la Juve si gioca una fetta importante della stagione. Se in Europa il postino non suonerà due volte, perché con gli scontri diretti non si scende a patti, in campionato invece il vantaggio in classifica (12 punti) resta importante, ma non è ancora rassicurante.

Allegri non dorme sonni tranquilli, è un tipo pragmatico, che bada al sodo, l'ha fatto notare a chi si era annoiato in Champions. «C'è sempre il circo» aveva risposto con ironia e sarcasmo. Lui guarda i numeri, la matematica. Gli basta vincere, anche solo con un gol in più o un punto in più.



IN SALA VIDEO

Ieri mattina prima di scendere in campo a Vinovo, insieme ai suoi ragazzi ha analizzato in sala video sia la sfida contro il Monaco, mettendo in risalto pregi e difetti, che quella contro la Lazio. Poi seduta defaticante per chi è sceso in campo, allenamento normale per gli altri. Nessun problema per Morata, lo spagnolo sta bene e potrebbe esserci dall'inizio contro i biancocelesti, al fianco di Matri (favorito su Llorente) come era capitato a Firenze in Coppa Italia, qualora Tevez dovesse essere risparmiato. Il tecnico livornese valuterà la condizione fisica di tutti, per centellinare al meglio le forze della rosa anche in vista della sfida nel Principato. Possibile un turnover ragionato e il ritorno al 3-5-2 per testare e puntare sulla solida di Barzagli. Sotto osservazione Tevez, Pirlo e Lichtsteiner alla ricerca di una forma accettabile, smarrita a causa degli acciacchi. La Juve ha bisogno dei suoi senatori per prendersi tutto, in particolare dell'Apache, un valore aggiunto dentro e fuori dal campo, apparso però sulle gambe. Applausi invece per Vidal. Il guerriero è tornato. Si è comportato da leader, ha chiesto a Tevez di tirare il rigore, perché se la sentiva e non ha sbagliato. Il cileno ha ritrovato il sorriso, si è ripreso la Juve. Non intende più fermarsi. «Possiamo vincere la Champions» si è lasciato sfuggire nella zona mista dello Juventus Stadium.



IL TESTIMONIAL

Chiellini si è dedicato alla beneficienza, sarà il testimonial 2015 della campagna 5X1000 nella lotta contro la SLA, promossa da AriSLA - Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Applausi anche per lui. «Abbiamo guadagnato un piccolo vantaggio facendo una buona partita; al ritorno dobbiamo segnare per continuare il nostro sogno». Così ha cinguettato su Twitter Massimiliano Allegri, che ha raggiunto i 100 mila follower, ringraziandoli: «Per me siete amici, sostenitori e tifosi». Chi l'avrebbe detto dopo l'ammutinamento di Conte? Ieri il ct è stato avvistato a Casale Monferrato per la celebrazione del centenario dello scudetto. L'Antonio Nazionale ha sbuffato quando gli è stato chiesto della Juve, senza rilanciare dichiarazioni. Per lui la ferita è ancora aperta.