Allegri: «Nel 2015 duello con i giallorossi,
Roma-Juventus è la partita decisiva.
Il mio futuro? Forse la Nazionale»

Allegri: «Nel 2015 duello con i giallorossi, Roma-Juventus è la partita decisiva. Il mio futuro? Forse la Nazionale»
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Giovedì 25 Dicembre 2014, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 20:31
Una sconfitta che brucia, per una questione di principio e prestigio. Massimiliano Allegri chiude il 2014 con un bilancio ai microfoni di Sky Sport, con la delusione per la sconfitta a Doha contro il Napoli nella Supercoppa italiana che fa da contraltare alle ambizioni europee e in chiave scudetto. «Siamo molto arrabbiati e delusi per non aver portato a casa il trofeo. In ogni caso credo che si sia capito che il calcio italiano è sempre di buon livello anche perché ci siamo affrontati giocando una buona partita sotto l'aspetto tecnico. Bisogna acquisire ancora più consapevolezza dei propri mezzi, perché credo che la Juventus debba fare un salto importante. Lo dico soprattutto in chiave europea perché certo dobbiamo anche vincere il campionato ma credo che il salto più importante lo dobbiamo fare in Europa». Allegri è chiaro a riguardo. «A parte Real Madrid, Bayern, Barcellona e Chelsea per le altre bisogna avere la consapevolezza di essere forti e di avere grandi possibilità di andare avanti, questo è l'obiettivo che bisogna avere».



Il campionato resta un obiettivo imprescindibile per la gestione Allegri, un fatto anche personale nell'ottica del duello con la Roma di Garcia: «Nel 2015 credo sarà sicuramente un duello tra noi e la Roma, le altre sono dodici punti dietro e sono molti. Stiamo parlando di quattro partite e sia noi che la Roma dovremmo perderle. Roma-Juventus all'Olimpico? Mancano otto partite ( è in programma il 1.mo marzo, ndr) e se arriveremo attaccati può diventare una partita quasi decisiva. Quasi però perché poi ne mancheranno ancora tante».



Il mercato come fattore di crescita determiante? «Sappiamo bene cosa serve per migliorare. Montoya? Buon terzino, ha buona tecnica ma gioca ancora nel Barcellona ed inoltre ci sono anche altri giocatori. Valuteremo se prendere un terzino o un centrale. Problemi con Pirlo? Assolutamente no. Devo solo gestirlo perché ha 35 anni e lo voglio al meglio in certe occasioni. Marchisio? È intelligente tatticamente e mi dà anche equilibrio. Buffon? La scoperta più bella. Quando smetterà trovarne uno all'altezza non sarà cosa facile».



Oltre la Juventus c'è la Nazionale: «Ho avuto rapporti di collaborazione con Prandelli, quindi non vedo perché non ce li debba avere con Conte. L'Italia è il paese dei disfattisti ma non è tutto da buttare. Negli ultimi 4 anni però l'Italia ha perso i risultati dei club a livello europeo. Quindi la Nazionale e le squadre di club vanno di pari passo. Gli stage? Ne abbiamo già parlato e riparlato, ci sono delle date Fifa: nessuno si mette di traverso se a fine campionato visto che c'è l'Europeo da giocare, le partite di qualificazione, le società non daranno i giocatori dopo la fine del campionato alla Nazionale. Il mio futuro? Voglio restare alla Juve il più a lungo possibile per scrivere delle pagine importanti della storia di questo club. Quando poi questa avventura finirà non mi rimane altro che... o allenare la Nazionale, il sogno di tutti, o andare a fare un'esperienza all'estero».