L'Italia, il sogno americano: Matt Rizzetta si prende il Campobasso. «Che emozione»

L'Italia, il sogno americano: Matt Rizzetta si prende il Campobasso. «Che emozione»
di Flavio Pompetti
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Lunedì 11 Gennaio 2021, 07:40

«Non è facile rivivere con la stessa intensità i sogni dell’infanzia, ma a me è riuscito: sto vivendo le emozioni che provavo da bambino, quando guardavo le partite di calcio italiano insieme a mio nonno». Per l’imprenditore italo americano Matteo (Matt) Rizzetta, l’acquisto della squadra del Campobasso è molto di più che un semplice investimento finanziario, che pure ha ponderato con molta cura e con molto studio prima di concludere. È anche un abbraccio ideale alle sue radici, agli immigrati dalle terre del sud dell’Italia, e alla comunità molisana nel mondo.
ITALIAN DREAM
Divenire proprietario di una squadra di calcio italiana era uno degli obiettivi che Matt si era posto all’inizio della carriera professionale, quando ha fondato nel 2009 la holding di tecnologia, media entertainment e attività filantropiche North Sixth Group, dal nome della strada nella quale è iniziata l’avventura americana della sua famiglia, di origine foggiana. «Non avevo nessuna esperienza precedente di gestione di una squadra – racconta il giovane imprenditore, dalla sua residenza nella contea di Westchester, a nord di New York – e per questo ho voluto evitare l’errore di altri investitori stranieri, che entrano in una società sportiva senza conoscerla in profondità, e si aspettano di rovesciarla, con piani di sviluppo elaborati a grande distanza». Rizzetta ha scelto invece di puntare su una squadra di un campionato minore già gestita in modo eccellente, che non ha bisogno di rivoluzione, ma di assistenza per crescere. Sul suo tavolo c’erano una dozzina di offerte di squadre grandi e piccole dei campionati italiani.
IL MOLISE ESISTE
Alla fine la scelta è caduta sul Campobasso, girone F della serie D attualmente primo in classifica con 20 punti gli stessi del Notaresco (ieri non ha giocato il match casalingo contro la Recanatese per i tanti casi di Covid fra i marchigiani). Una società solida ma in cerca di finanziamenti per consolidare le ambizioni di salire verso campionati di maggior peso. Alla base della decisione c’è stata un’accurata lettura dei libri contabili, ma il fattore emotivo ha giocato un ruolo non secondario. «Volevo legarmi alla terra dei miei avi, il sud dell’Italia, e ricongiungermi dopo tanti anni alla cultura che ha ispirato la mia adolescenza», racconta Matt, che non ha ancora potuto visitare Campobasso per via delle limitazioni imposte dal Covid, ma che ha intessuto una fitta rete di comunicazioni con la dirigenza della squadra, e con i suoi tifosi. Il Molise è terra ancora relativamente inesplorata dal punto di vista del marketing internazionale nell’analisi di Rizzetta, che ha alle spalle una solida formazione nelle pubbliche relazioni. La sua ambizione è quella di rilanciare l’immagine della regione nel mondo, e di riflesso incrementare il valore del brand della squadra. Nel lavoro sarà affiancato dal suo braccio destro Nicola Cirrincione, nominato responsabile del marketing per il Nord America, e si varrà della pubblicità proveniente da un accordo con la IF TV, un gruppo mediatico che distribuisce contenuti calcistici italiani negli Stati Uniti.
LA TV
Le partite del Campobasso saranno trasmesse in streaming digitale per i tifosi statunitensi. «Questo è un punto di forza prodigioso per il mio progetto – dice sempre Rizzetta – Posso contare su una comunità di almeno un milione di oriundi, i cui familiari sono emigrati dal Molise in ogni direzione del mondo.

Il calcio è ancora oggi uno degli elementi aggregativi più forti tra gli italiani all’estero, insieme alla condivisione delle radici regionali e quelle delle singole città».

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