Nome dopo nome, continua a squarciarsi il velo di privacy che copre la
Nba, impegnata nel faticoso progetto di ripartenza, nella bolla di Orlando, mentre nel resto degli Stati Uniti il
Covid-19 continua a diffondersi a ritmi elevatissimi. L'ultimo a uscire allo scoperto è stato Eric Bledsoe, playmaker dei
Bucks capolisti a Est. «Ho il Coronavirus - ha detto a
Yahoo Sports il 21enne cestista - ma sto bene. Non sono a Orlando, e spero di arrivarci presto». L'ultima notazione fa riferimento al mistero che anche i team osservano rispetto alla loro presenza. Nelle conferenze i coach rimangono molto generici, perché non c'è ufficialità sul roster dei giocatori presenti. «Sono asintomatico e sto bene. Non appena potrò rispettare le regole imposte dal protocollo Nba, non vedo l'ora di unirmi alla squadra a
Orlando», ha aggiunto Bledsoe, raccontando il paradosso dell'Nba piuttosto che la sua storia personale.
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