Roma, l’ascesa di Pisilli: dai giovanissimi alla prima squadra. Mourinho ha lanciato un altro “bambino”

Roma, l’ascesa di Pisilli: dai giovanissimi alla prima squadra. Mourinho ha lanciato un altro “bambino”
di Gianluca Lengua
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Venerdì 15 Dicembre 2023, 11:08

L’ingresso in campo, il gol e le lacrime. La storia di Niccolò Pisilli è una di quelle che fa emozionare chi ama il calcio. A Trigoria da quando aveva 8 anni, si è sempre allenato con il sogno di vivere serate come quella di ieri contro lo Sheriff. Un gol che ha chiuso la partita 3-0, davanti alla curva Sud, il suo nome urlato da tutto lo stadio e gli abbracci dei compagni di squadra. E soprattutto di José Mourinho, l’uomo che lo ha “rubato” alla Primavera di Guidi per portarlo in prima squadra e farlo esordire. D’altronde quello che Pisilli stava facendo con i pari età era troppo per non accorgersene. Lo scorso anno in 30 presenze da titolare fisso ha segnato 11 gol e 7 assist ed è proprio alla fine della scorsa stagione che ha esordito in prima squadra contro l’Inter il 6 maggio. Una data indimenticabile che gli ha aperto le porte al calcio dei grandi. Da lì in poi l’ascesa: la chiamata di Mourinho in ritiro, gli allenamenti con Lukaku, le convocazioni con i grandi, l’esordio in Europa e il gol. Centrocampista che preferisce giocare mezzala, sulle spalle ha il numero 8 che lo identifica più di ogni altra cosa. È sempre convocato con l’Under 19 azzurra di Bollini per via dei suoi ottimi tempi di inserimento e la capacità di trasformare l’azione da difensiva a offensiva.

Imprevedibile nelle zone d’attacco, può tirare dalla distanza o inserirsi in area alle spalle dei difensori. Il suo primo trofeo in carriera lo ha vinto con l’Under 17 di Piccareta, poi la promozione in Under 19 dove l’allenatore Scurto ha potuto goderselo appena un anno prima che Alberto De Rossi cominci a fargli fare esperienza in Primavera. Un problema alla caviglia lo ha fermato per quasi mezza stagione, ma l’anno successivo quando Guidi prende il posto di De Rossi, Pisilli dimostra di poter essere un titolare. Non ama stare sui social, li usa per mettere foto di “lavoro” quindi delle sue giocate, esultanze, ma nulla di privato. Con gli amici non parla di calcio, da giovane si era avvicinato al tennis ma poi ha capito quale fosse il suo vero amore. Il numero 8 è il suo preferito, ma gli piacerebbe vestire il 21 perché da piccolo era un fan di Paulo Dybala. Ora ha la possibilità di giocarci insieme.

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