Surf, Fioravanti cavalca l'onda: «Slater mi chiede la rivincita»

Leonardo Fioravanti
di Redazione sport
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Mercoledì 1 Febbraio 2017, 16:22 - Ultimo aggiornamento: 16:28

Leonardo Fioravanti è l'enfant prodige del surf mondiale. Dopo il titolo iridato tra gli Under 18, la nomina di miglior giovane surfista al mondo e la doppia vittoria contro il guru delle onde, Kelly Slater, il 19enne di Cerveteri è pronto a gareggiare per la prima stagione nel World Tour tra i professionisti. «Per me è solo l'inizio - ammette durante un evento Red Bull per presentare il suo docufilm -, ho vinto tanto a livello giovanile e mi auguro di potermi ripetere anche tra i professionisti anche se non mi pongo obiettivi perché nel surf può succedere di tutto. Il passo è molto grande e molto importante ma mi sento pronto. Corono un sogno».
 

 


Un sogno che gli permette di girare tra le acque più belle del mondo - tra Fiji, Hawaii, Australia, Sudafrica -, che lo obbliga a vivere a Hossegor in Francia per allenarsi al meglio ma che non gli impedisce di sentirsi italiano al mille per mille: «Sono fiero di poter portare la bandiera italiana nel mondo del surf e spero di poterla portare ancora più in alto. Ho un tifo incredibile, i ragazzi si svegliano la mattina alle 3 per guardare le mie gare: questo mi dà veramente una spinta fortissima e cerco di non deluderli mai. Nel 2020 il surf diventerà una specialità olimpica e spero di poter ascoltare l'inno di Mameli dal podio di Tokyo. Vincere la medaglia d'oro deve essere l'obiettivo per chiunque vi partecipi anche se già partecipare alla Cerimonia di Apertura sarà un'emozione incredibile». Emozione è stato anche gareggiare e sconfiggere Kelly Slater, il Maradona del surf: «Sono stati trenta minuti che mi hanno cambiato la vita perché sono delle esperienze e dei ricordi che porterò per sempre. Siamo rimasti amici ma da allora mi chiede sempre la rivincita».

Fioravanti, che domani tornerà sulla sua tavola per allenarsi, non rimpiange tutti gli sforzi e le rinunce fatte per diventare "The Italian Stallion", come è stato ribattezzato dalla stampa: «Mettiamo subito in chiaro che non mi è stato dato per le ragazze. Me lo hanno affibbiato da piccolo, ma io preferisco essere chiamato semplicemente Leonardo Fioravanti e voglio essere ricordato per come cavalco le onde. Non c'è niente di meglio di fare il tubo, ovvero passare sotto l'onda. Due anni fa mi sono rotto due vertebre e ho subito uno strappo ai legamenti della schiena ma non mi sono dato per vinto. È stato orribile ma ho trovato una forza incredibile che non avevo prima.
Ho capito quanto è importante questo sport per me. Senza il surf non potrei vivere».

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