La staffetta Usa nella bufera: polemica tra le stelle Kerley e Lyles

Polemica tra i due campioni statunitensi dello sprint in pista

La staffetta Usa nella bufera: polemica tra le stelle Kerley e Lyles
di Piero Mei
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Lunedì 4 Marzo 2024, 20:23

Noah Lyles e Fred Kerley, campioni statunitensi dello sprint in pista (Coleman permettendo: sulla brevissima distanza dei 60 metri quest’ultimo è imbattibile giacché scatta come avesse le molle sotto i piedi, e forse le ha, e scappa pure quando arrivano i controlli a sorpresa dell’antidoping tanto da averne evitati tre ed aver scontato una squalifica per doping, visto che il nascondersi è equiparato alla confessione) sono velocissimi anche sulla tastiera. Del pc, ad altre tastiere non si sa.

Così Lyles si è tuffato poco fa in una polemica contro gli assi dell’Nba definiti “campioni del mondo” twittando “ma de che? Mica hanno vinto i mondiali come noi”, ed ha trovato larghi consensi.

Subito dopo ha fatto sapere di nutrire un sogno speciale: quattro ori a Parigi, come Jesse Owens e Carl Lewis; solo che questi ultimi associavano allo sprint il salto in lungo, che lui non pratica (mica è Furlani…) e dunque vorrebbe un posto nel quartetto della 4x400, oltre ai tre che ritiene si prenderà ai Trials, 100, 200 e 4x100. E, tanto per provare, si è messo a disposizione l’altro ieri a Glasgow per la staffetta più lunga. Gli hanno fatto subito posto ed è stato il terzo frazionista nel team Usa che è stato sconfitto dal Belgio.

Kerley si è subito messo alla tastiera: ma come? Noi il posto dobbiamo sudarcelo e invece Lyles… Ed ha dato ai responsabili della Federazione statunitense dei “burattini”. In più si è messo in contatto con l’altro velocista Usa, Trayvon Brommell, scrivendogli “inutile che andiamo al Camp, tanto i posti sono già assegnati”. Al vecchio “toglietegli il vino” sostituiranno un più digitale “toglietegli la tastiera”?

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