Nuoto, Sette Colli: Quadarella vince i 1.500 metri femminili

Nuoto, Sette Colli: Quadarella vince i 1.500 metri femminili
di Piero Mei
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Venerdì 29 Giugno 2018, 21:31 - Ultimo aggiornamento: 21:33
Simona Quadarella domina l’ultima gara della prima giornata del Sette Colli di nuoto al Foro Italico, pubblico come sempre caldo e competente e numeroso. Il nuoto è al top. La ventenne romana chiude in 15.56:31 che è il quarto tempo mondiale stagionale per questa “Ledecky de noantri”, la ragazza capace di nuotare ad alto livello dai 400 stile libero in su. Oggierano i 1500 nei quali ha messo più di 10 secondi sulla sconfitta ungherese Kapas, 16.07:48- E’ un bel segnale verso Glasgow e gli Europei considerando che la Kapas è avversaria tosta come la spagnola Belmonte che Simona nostra ha sconfitto da poco a Tarragona, Giochi del Mediterraneo.

DEDICATO A PAPA’
Di Glasgow e di oro possibile (farà tre gare) non vuole parlare: “Penso al podio ma niente programmi fissi. Sto lavorando bene e questo è l’importante”. Dopo i tre ori in Spagna, la Quadarella voleva questa vittoria: “E’ la piscina del mio cuore. E poi volevo vincere per dedicarla a mio padre”. Reduce da un’operazione chirurgica, Simona lo farà sorridere.

SILVIA DA RECORD
28:01 è il tempo di Silvia Scalia nei 50 dorso: così si è presa il record italiano che, 28:07, Elena Gemo aveva fatto registrare nel 2015 sempre in questo meeting. “Ho cambiato vita, ho cambiato tutto e ne vedo i risultati” dice Silvia che attribuisce al suo avvicinarsi a casa, al suo variare di interessi (“studio all’università design di interni”) i suoi progressi. “Quel centesimo in più mi ha fatto un po’ arrabbiare in acqua: cavolo ci sono al muro dei 28 secondi mi sono detta. Ma poi ho pensato che va bene così”. Bene per Glasgow? “Godiamoci questo record, poi vedremo”.

IL DOMANI DI MILLI
Terzo nei 50 dorso, Milli, con il tatuaggio significativo “Provehito in altum”, se cado mi rialzo (“l’ho sempre fatto”) punta sui 100 di domani sabato per fare “il tempo che convinca il cittì a convocarmi per Glasgow”. Quale tempo? “Spero sotto i 54, ma nel nuoto finché non lo fai non puoi mai dire”.

RANISSIME
La rana discussa Efimova, russa con team personalizzato con il suo cognome, nuota il miglior crono dell’anno nei 100 e si prenota per Glasgow. Tra i maschi vince Peaty, Fabio Scozzoli è terzo: “Quest’anno sempre sui 59 secondi, non mi era mai successo” dice il ranocchio ritrovato. Gli piace gareggiare a Roma, “con questo pubblico” e per Glasgow mira al podio dei 50, “sei o sette lì, dipenderà dal tocco”. Il tocco magico? Intanto Adam lo ha: “Vengo sempre qui a Roma, mi trovo bene e prima dei grandi appuntamenti è questa la gara giusta”. Ha nuotato in 58:61, Scozzoli terzo in 59:89.

L’AVVERSARIO DI GREG
Romanchuck l’ucraino vince i 400 stile libero, cui Paltrinieri ha rinunciato per tenersi buono per i 1500 di domani, il test vero. 3.48:04 il tempo di Romamnchuk che ha un debole per la carbonara e che promette scintille nella gara contro Greg, a Glasgow, e se domani…

SARAH VOLA
Solita moto d’acqua Sarah Sjostrom: suoi i 50 farfalla in 25:19 davanti alla Kromowidjojo 25:90 e ad Elena Di Liddo, 26:13 nella piscina “del mio cuore”. Subito dopo le due prime tornavano in vasca per i 50 stile, finivano nello stesso ordine ma seconda e terza battute dalla danese Pernille Blume, 23:92, unica sotto i 24 secondi, considerata, con buone ragioni, “la più bella del reame”.

ITALIA SPRINT
Tra gli sprinters d’Italia prevaleva, in 22.21 per un terzo posto dietro l’inglese Proud e il brasiliano Fratus, Andrea Vergani; Luca Dotto era quinto. La finale B era, con 22.34, di Santo Condorelli, prossimo italiano giacché come dicono nome e cognome un antenato fu migrante in America all’inizio del secolo scorso. Era qui quinto il gigante Miressi, una specie di Tortu d’acqua.

FEDERICO & FEDERICA
La prima mattina era passata con uno splendido Burdisso (non è parente…), un farfallone da record italiano juniores, 52:23: migliorava se stesso e andava più veloce del sudafricano Chad Le Clos che, intervistato a una radio sul suo tifo per il Manchester United, rispondeva sorridendo, influenzato dai Sette Colli, “nooooo, Roma”. Federico Burdisso è stato il migliore delle batterie. Terzo in finale, vincitore Le Clos, Federico con 51:73 è andato meglio del record del mattino e dunque ha messo a segno un nuovo primato. “Bello gareggiare con campioni così, ha detto, penso già alle Olimpiadi”. Per ora non esagera il Millennial (è del 2001) giacché non parla ancora di Tokyo ma di Buenos Aires e i Giochi per giovani del prossimo autunno.

Federica Pellegrini, invece, vacanziera quanto basta e in cerca di sensazioni nuove (giustamente) fra teleschermi e vasche, giacché la vita non si può recintare fra due cordoli galleggianti confini di corsie, per lei spesso la 4 che è dei migliori, ha provato i 50 dorso e i 50 stile, finendo quindicesima nell’un caso e diciottesima nell’altro, cioè finale B eventuale e nulla di più rispettivamente.

Rinunciava anche alla B, proverà i 100 stile, che sono il suo nuovo territorio d’acqua, se ci si passa il bisticcio. Territorio difficile, ma lei lo fa per divertimento e c’è sempre tempo (due anni e due mesi) per allungare la gittata in quel di Tokyo olimpica, anno 2020.

I numeri totali davano 21 azzurri in finale A e 37 in B: un’altra statistica che fa da testimone dell’ottimo stato di salute di quello che è, attualmente, lo sport italiano più vincente.
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