Mondiali ciclismo, domani la gara regina: l'Italia punta su Moscon e Nibali

Mondiali ciclismo, domani la gara regina: l'Italia punta su Moscon e Nibali
di Francesca Monzone
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Sabato 29 Settembre 2018, 16:39
Il mondiale del ciclismo più atteso degli ultimi 20 anni prenderà il via domani in Austria. A Innsbruck verrà consegnata la nuova maglia iridata che il vincitore indosserà per un anno intero. La corsa presenta un tracciato complicato: vincere non sarà facile per nessuno. E’ un mondiale dove l’Italia cerca il riscatto dopo troppo tempo sanza vittorie. L’ultimo successo risale al 2008 con Alessandro Ballan. Purtoppo le nostre punte non stanno brillando: Nibali forse non ha raggiunto la sua forma ottimale dopo la caduta al Tour de France e di quella sfortuna che colpì anche nel 2016 alle Olimpiadi di Rio e Fabio Aru che neanche c’è.

I nostri corridori scelti da Davide Cassani sono: Brambilla, Caruso, Cataldo, De Marchi, Moscon, Nibali, Pellizzotti e Pozzovivo. Pellizzotti con i suoi 40 anni sarà la spalla del gruppo: è il più anziano e un buon punto di riferimento per tutti.

Nibali come abbiamo detto è ancora un’incognita. Sembra aver ripreso bene dopo l’incidente al Tour anche se alla Vuelta non ha ottenuto il risultato che sperava. Sono buone le sue sensazioni e durante la ricognizione del percorso ha fatto sapere di essere in buona condizione e questo fa ben sperare per la corsa di domani. Soddisfazioni potrebbero arrivare anche da Moscon che terminata la squalifica per aver dato un pugno in gara al Tour a un rivale, appena rientrato ha subito vinto e con la nazionale sa di poter avere un ruolo importante per mettersi in luce. Importante anche De Marchi che ha fatto una Vuelta da protagonista, con tutti gli altri che aiuteranno la squadra per essere davanti nelle salite.

TUTTI I PROTAGONISTI
La nostra nazionale dovrà vedersela con avversari importanti come la Francia di Bardet, Pinot e Alaphilippe, squadra che almeno  sulla carta sembra essere la formazione più forte. Difatti, oltre alle gambe ci sono grandi motivazioni. “Sono venuto qui per fare bene – ha detto Alaphilippe – voglio dare il massimo e se non dovessi vincere desidero tornare a casa con la consapevolezza di aver dato tutto e senza rimpianti”.
C’è anche la Spagna di Valverde a pretendere il successo. Il murciano, che sul podio mondiale è salito già sei volte ma senza mai vincere, con le sue caratteristiche di scalatore esplosivo potrebbe essere la sorpresa della corsa. Arrivato in Austria con un giorno di ritardo per aver perso l’aereo, Alejandro è sereno. “Non è importante arrivare nel luogo dove si svolge la corsa con molto anticipo – ha detto lo spagnolo – è come arrivare alla Liegi-Bastogne-Liegi il giorno prima. Non ho potuto prepararmi troppo per questo Mondiale: il mio allenamento è stato correre la Vuelta”. Con lui da tenere sott’occhio anche Mas.

Tra le nazionali favorite c’è anche la Gran Bretagna dei gemelli Yates. Simon stavolta potrebbe ricambiare l’aiuto ricevuto dal fratello Adam che lo ha portato alla vittoria della Vuelta e fargli vincere questo mondiale. Se dovesse vincere un inglese, la Gran Bretagna salirebbe al comando di questo 2018: i corridori britannici hanno già conquistato tutti e tre i grandi giri.

Attenzione ai colombiani con Lopez, Quintana e Uran. E sono in molti a chiedersi cosa farà Peter Sagan,lo slovacco che stupisce sempre e che domani sarà al via con il pettorale numero uno, lui che detiene il record di aver fatto suoi tre mondiali consecutivi. Sagan domani in corsa potrebbe ancora stupire, di questo non c’è dubbio. Ha rivisitato tutta la sua preparazione per questo appuntamento per essere al top. Infatti ai grandi giri non lo abbiamo visto sprintare come sempre e questo non perché non ha la condizione giusta ma perché ha lavorato per le salite della corsa iridata. Dopo aver rinnovato il contratto con la Bora-Hansgrohe, il campione slovacco ha dichiarato di voler correre il Giro d’Italia il prossimo anno.

Sempre in tema di sorprese, a stupire sulle strade austriache potrebbe essere anche Primož Roglič, il corridore sloveno che prima di correre in bici faceva salto con gli sci dove ha vinto anche un mondiale e che all’ultimo Tour de France è arrivato quarto rimanendo sempre con il gruppo dei migliori in salita. Qualcosa potrebbe uscire anche con il Belgio di Van Avermaet.

IL PERCORSO
Il percorso come abbiamo detto è molto duro: gli scalatori saranno i protagonisti. Si correranno 258 chilometri con un dislivello di 4700 metri e salite che arriveranno al 28% di pendenza. Ci sono le salite ma anche le discese dove in molti potrebbero approfittare per attaccare. Si parte da Kufstein e dopo 40 chilometri si entra nel circuito Olympia lungo 23,9 chilometri da ripetere 6 volte. Due le salite chiave nel circuito, la prima Igls lunga 7,9 chilometri che i corridori dovranno affrontare 6 volte. Le pendenze medie saranno del 5,7% con punte al 10%. Nel finale, ovvero nel settimo giro, c’è Gramartboden, un muro lungo quasi 3 chilometri che è un autentico inferno con pendenza media al 11% e picchi fino al 28%. quindi una piccola discesa finale e poi tre chilometri pianeggianti fino al traguardo nel centro di Innsbruck.
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