Haley Van Voorhis, chi è la prima giocatrice di movimento a esordire nel football americano maschile. Virale il video del suo placcaggio

Ha 19 anni e un placcaggio da cinema: ha debuttato nella Division III della Ncaa di football

Haley Van Voorhis, chi è la prima giocatrice di movimento a esordire nel football americano maschile
di Gianluca Cordella
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Domenica 8 Ottobre 2023, 21:51

È Natale, il Duemila è cominciato da sì e no una decina di anni. In casa Van Voorhis ci sono due pacchi sotto l’albero. Uno è per Claiborne, l’altro per la sua sorellina Haley. Nel primo c’è una divisa da football americano di Washington, di quelli che un tempo erano i Redskins, prima che la crociata anti-razzista li trasformasse in Commanders. Nell’altro un completino da cheerleader, con tanto di gonnellino e pompon. Qualcuno accuserebbe i Van Voorhis di scarso rispetto delle pari opportunità, ma banalmente mamma Heidi, che di quella squadra era stata a sua volta cheerleader per tre anni, pensava che alla figlioletta facesse piacere seguire le sue orme. Ma l’abbaglio è chiaro agli stessi genitori, sin da subito. Fratello e sorella iniziano a litigarsi il completo da gara. Mentre quello da cheerleader verrà regalato qualche tempo dopo, con i cartellini ancora attaccati. Comincia così il percorso che ha portato Haley Van Voorhis a fare la storia del football americano. Votata all’ovale, dunque, sin dall’infanzia, Haley è diventata la scorsa settimana la prima ragazza a essere impiegata come giocatore di movimento in una partita di Ncaa, il campionato universitario.

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I precedenti

Non la prima a scendere in campo nel football contro i ragazzi. Ma chi l’ha preceduta - Liz Heaston nel 1997 e poi, negli anni, Katie Hnida e Sarah Fuller - ha giocato sempre da kicker. Per i profani, si tratta del giocatore che ha il compito di gestire i piazzati, i calci da fermo. In sostanza senza contatto con gli avversari. Haley invece gioca come difensive back. Ruolo che prevede, eccome, lo scontro fisico con gli avversari. «Mi hanno detto che c’era una ragazza fenomenale, pronta a debuttare in Division III - ha raccontato a Espn un assistente del coach della Shenandoah University di Winchester, Virginia, nella quale Haley studia e gioca - Ho chiesto subito che ruolo avesse. Quando mi hanno detto che giocava in difesa ho tirato un sospiro di sollievo». La conclusione è facile: i difensori atterrano, gli attaccanti vengono atterrati. E la differenza di corporatura, nel secondo caso, avrebbe esposto la ragazza a rischi non indifferenti. Ma nel primo caso c’era solo da lanciare Haley in campo e sperare che fosse vero tutto il buono che si diceva di lei. A coach Scott Yoder le risposte sono arrivate dopo pochissimi secondi. Getta nella mischia Haley, 65 chili per 170 centimetri, contro Juniata. E lei, appena entrata, abbatte il quarterback Calvin German, 8o chili per 182 centimetri, provocando un hurry, una palla persa in sostanza. Lo stadio esplode in un boato di gioia, più forte di quello che accoglie il 48-7 finale. «Ho reso possibile l’impossibile» esulta lei.

Difficile darle torto.

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Mj come ispirazione

Il click le è scattato guardando “The last dance”, l’ha ispirata Micheal Jordan che scopre l’ossessione per i muscoli dopo essere stato malmenato dai Pistons. La stessa che Haley sente dopo la cancellazione causa Covid di quella che avrebbe dovuto essere la sua stagione da senior. «Si allenava in casa anche sette ore al giorno, tutti i giorni della settimana», dice mamma Heidi. Veloce lo è sempre stata, ma adesso trasforma quei muscoli scattanti in acciaio. «Volevo mostrare alla gente cosa può fare una ragazza», le sue parole che innescano un altro aneddoto. Siamo sempre nel salone di casa Van Voorhis e Haley guarda il football in tv con la mamma. «Ma perché non ci sono ragazze in campo?». Le risposte avrebbero potuto essere decine. Mamma Heidi si perse tra loro e scelse «non saprei». Ma nella mente di Haley ronzava già un «forse aspettano me».

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