Amstel, Gasparotto formidabile bis dedicato a Demoitiè. Terzo posto per Colbrelli. Incidente per Felline

Enrico Gasparotto
di Francesca Monzone
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Domenica 17 Aprile 2016, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 22:04
Vittoria bis dopo quella del 2012 per Enrico Gasparotto alla 51. Amstel Gold Race. Il corridore si è imposto nella classica olandese della birra che ha dato il via al Trittico delle Ardenne. Dopo 248,7 km, a Valkenburg, il friulano della Wanty ha battuto allo sprint il danese della Tinkoff Valgren. Terzo Sonny Colbrelli (Bardiani-Csf).
Dedica commovente di Gasparotto per il compagno di squadra Demoitiè, morto domenica 27 marzo alla Gand-Wevelgem.
Occhi rivolti al cielo e braccio verso l’alto. Così Enrico Gasparotto ha vinto sul traguardo di Valkenburg la sua seconda Amstel Gold Race, la prima corsa del trittico delle Ardenne. «Questa vittoria ripaga tutte le fatiche e le sofferenze di questi anni e in particolare degli ultimi due anni che sono stati molto difficili per me».
Queste sono state le parole del friulano dopo aver tagliato il traguardo e abbracciato i dirigenti della sua squadra. «Sapevamo di poter vincere perché rispetto alle altre squadre avevamo una motivazione maggiore, abbiamo cercato la vittoria per il nostro amico e compagno di squadra Antoine Demoitiè morto lo scorso 27 marzo alla Gent-Wevelgen, investito da una moto».
Con gli occhi lucidi e le lacrime trattenute a stento Gasparotto ha raccontato del lo shock vissuto da lui e da tutta la sua squadra la Wanty quando è morto Demoitiè. «E’ stata una cosa terribile per tutti noi. Questi sono eventi che ti cambiano la vita in modo profondo perché a chiunque di noi poteva accadere un incidente come quello accaduto ad Antoine. Penso alla moglie, Astrid, che è venuta a trovarci in albergo sabato e alla quale ho promesso prima della corsa che avrei vinto per lui».
Enrico, friulano a 34 anni, cercava quella vittoria che mancava da quattro anni. Era il 15 aprile 2012 quando ha vinto la sua prima Amstel Gold Race. Allora indossava la maglia dell’Astana, una delle squadre più importanti del circuito World Tour. Si impose sul belga Vanendert e un giovanissimo Peter Sagan. Poi più nulla e neanche un piazzamento importante che poteva offrirgli la possibilità di rimanere nelle squadre di prima fascia.
Così, nel 2014, è arrivata la fine del contratto con la squadra kazaka e la firma con la belga Wanty-Groupe Gobert, una squadra Professional Continental che corre in circuiti minori e che partecipa alle gare World Tour solo su invito. «Questa vittoria voglio dedicarla anche a mia moglie che mi è sempre stata vicino e mi ha aiutato in questi anni difficili. Nel 2013 mi sono sposato e quando siamo partiti per il viaggio di nozze non avevo ancora un contratto. Adesso, questa vittoria mi ripaga veramente di tutto».
Per il corridore della Wanty quanto successo al compagno di squadra lo ha segnato in modo profondo e indelebile. «Quando sono stati celebrati i funerali di Antoine io non ero presente, mi stavo allenando da solo in altura. Quei giorni sono stati molto difficili per me, il dolore era tanto ma al tempo stesso quella solitudine e il lavoro mi hanno fortificato e mi hanno aiutato a capire che nela vita nessuno di noi sa cosa può accadere».
Per un corridore vincere una corsa come l’Amstel Gold Race è un successo importante e nel caso di Gasparotto potrebbe essere sicuramente l’occasione per ritornare in una squadra del World Tour.

Un brutto incidente ha visto Un brutto incidente ha visto Fabio Felline vittima. Il corridore della Trek-Segafredo è caduto e per pulire il tubolare ha infilato la mano tra telaio e freno e si è cappottato. Trasportato all’ospedale di Maastricht, è stato operato. È stato dimesso ma tornato in albergo è stato subito richiamato in ospedale: un attento controllo delle radiografie ha stabilito che Fabio doveva essere rivisto. PEr lui frattura del naso e del concilio occipitale. Si tratta di una frattura molto delicata. Appena possibile, verrà trasportato a Torino.
 
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